Il paziente, un muratore di 50 anni, ha sviluppato anoressia e dolori addominali che sono sfociati in nausea e vomito, attribuiti erroneamente ad una influenza. E' andato in ospedale solo quando ha sviluppato un'itterizia diffusa. Una biopsia del fegato ha confermato un'epatite acuta, che secondo i medici era dovuta all'eccesso di niacina, o vitamina B3, il cui consumo giornaliero era di circa 200 milligrammi.
Ogni lattina, sottolineano gli autori, contiene 40 grammi di niacina, ovvero il doppio della dose giornaliera raccomandata. Il paziente è stato tenuto sotto osservazione, e i medici gli hanno raccomandato di evitare in futuro bevande che contengono niacina. Circa il 50% dei cedimenti del fegato negli Usa sono dovuti a supplementi alla dieta, spesso in preparati "naturali". «Con il mercato degli energy drink in continua espansione - scrivono gli autori nelle conclusioni - i consumatori dovrebbero essere coscienti dei potenziali rischi dei singoli ingredienti. Vitamine e altri nutrienti, come la niacina, sono presenti in quantità che eccedono le dosi raccomandate quotidiane, portando a rischi di accumulazione e tossicità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA