Ose stava per diventare papà, oggi l'ultimo saluto all'operaio travolto in autostrada

Oseremen Aneke
di Roberta Pugliesi
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Domenica 30 Luglio 2023, 09:39

Oggi pomeriggio - domenica 30 luglio - l'ultimo straziante saluto al giovane Oseremen Aneke, per tutti Ose, il trentenne travolto ed ucciso mentre lavorava lungo l'autostrada in Abruzzo. Il rito funebre evangelico sarà celebrato alle 17,30 presso il Cimitero di Sora. L'autorità giudiziaria ha infatti rilasciato subito il nulla osta e restituito la salma ai familiari per le esequie, dopo l'ispezione cadaverica eseguita dal medico legale presso l'obitorio dell'ospedale di Avezzano dove è stato portato il trentenne dopo il tragico incidente avvenuto nel primo pomeriggio di venerdì sull'autostrada A25 Pescara Torano che collega Lazio e Abruzzo al km 88 (direzione Roma) tra Avezzano e Magliano dei Marsi. Sarebbe diventato papà a breve. Invece un destino crudele lo ha strappato all'amore della moglie e dei suoi familiari in una torrida giornata estiva lungo l'asfalto di una autostrada su cui incidenti simili erano già avvenuti.

Alcuni anni fa, Lucio Battaglia operaio sambenedettese di 50 anni - perse la vita insieme al collega Aurelio Olarini (59 anni) nei pressi del casello di Avezzano, dove si trovavano per eseguire anche loro dei lavori di manutenzione. Tra le vittime ci fu anche un'anziana donna di origini pugliesi. Ose aveva quasi terminato il suo turno di lavoro e sarebbe rientrato a Sora, nella sua casa di via Santa Lucia. Stava rimuovendo il penultimo segnale messo a terra in un'area di cantiere quando è stato centrato da un'automobile e scaraventato contro il furgone della ditta per cui lavorava, ferma sulla corsia di emergenza. Per lui non c'è stato nulla da fare. In tanti conoscevano Ose, di origine nigeriana ma da anni nella città volsca dove aveva tanti amici che lo stimavano e gli volevano bene. Era perfettamente integrato nel tessuto sociale, collaborava anche con la confraternita del Divino Amore e per la chiesa evangelica di Sora. Il quartiere di Pontrinio lo piange: «Era veramente un bravo ragazzo, l'amico di tutti».. Amava la sua famiglia ed anche il suo lavoro che svolgeva con serietà ed impegno. «Lo vedevamo passeggiare tutte le mattine, quando non lavorava, era educato e cordiale. Siamo davvero dispiaciuti per questa terribile tragedia» hanno detto tanti cittadini.

Roberta Pugliesi
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