Fumo, una questione di testa: la dipendenza del cervello si combatte con l'elettroshock

Fumo, una questione di testa: la dipendenza del cervello si combatte con l'elettroshock
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Martedì 19 Febbraio 2013, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 11:00
MONTREAL - Esattamente come succede nei tossicodipendenti con la droga, anche nei fumatori accaniti l'irrefrenabile desiderio di accendere una sigaretta si sviluppa in due regioni del cervello. La scoperta, frutto di uno studio dell'Università del Canada, dimostra che sia in presenza di stimoli visivi come la vista di un pacchetto, che di disponibilità immediata, come l'offerta di una sigaretta da parte di qualcuno, si attiva il desiderio nella zona della corteccia prefrontale. Successivamente stimolo e/o disponibilità passano ad accendere anche un'altra area – quella orbito frontale -, dove nasce la vera e propria voglia di fumare. Di conseguenza basterebbe inattivare queste due aree del cervello, per bloccare la dipendenza. Al momento l'ipotesi più accreditata, sempre secondo i ricercatori della McGill University di Montreal, riguardo alla terapia da utilizzare per ottenere questo effetto inibitorio, propone l'utilizzo di una stimolazione magnetica transcranica. In poche parole, per ridurre la richiesta di sigarette da parte del cervello, basterebbe sottoporsi ad un lieve elettroshock!
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