Condannato a quattro anni per la rapina al discount di Aprilia. Il 38enne: «L’ho fatto per necessità»

Lo scorso dicembre l'uomo aveva fatto il suo ingresso nel supermercato con in mano un paio di forbici con le quali aveva minacciato la cassiera e si era fatto consegnare i 1.300 euro contenuti nel registratore di cassa

Condannato a quattro anni per la rapina al discount di Aprilia. Il 38enne: «L’ho fatto per necessità»
di Elena Ganelli
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 07:30

Si è concluso con una condanna a 4 anni e quattro mesi di carcere oltre all’interdizione dai pubblici uffici il processo al 38enne di Lavinio Marco Melillo, autore di una rapina messa a segno l'8 dicembre dello scorso anno ai danni del supermercato Lidl di via Mascagni ad Aprilia. L’uomo, assistito dall’avvocato Manuela Comandini, ieri mattina è comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese per rispondere di rapina, evasione dagli arresti domiciliari e uso di arma impropria.

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I FATTI

Il fatto del quale è chiamato a rispondere risale a dicembre dello scorso anno quando l’uomo aveva fatto il suo ingresso nel supermercato con in mano un paio di forbici con le quali aveva minacciato la cassiera e si era fatto consegnare i 1.300 euro contenuti nel registratore di cassa.

Poi la fuga che in realtà era durata poco visto che i carabinieri della sezione radiomobile del Reparto territoriale di Aprilia, dopo l’immediata segnalazione del colpo da parte dei dipendenti dell’esercizio commerciale, lo avevano rintracciato e arrestato. Melillo peraltro non era nuovo alla commissione di reati del genere, visto che nel settembre 2016 proprio ad Aprilia aveva rapinato un altro supermercato, l’Eurospin, reato per il quale era stato arrestato e poi condannato. Nel corso dell’interrogatorio di convalida per la rapina al Lidl il 38enne aveva ammesso tutto, spiegando di avere agito per necessità avendo bisogno di denaro ma di non avere intenzione di fare male a nessuno.

Oltre alla rapina il gip gli ha contestato anche l’evasione visto che il colpo lo aveva messo a segno mentre si trovava in regime di arresti domiciliari, e l’uso dell’arma impropria vale a dire le forbici convalidando il fermo e disponendo la custodia cautelare in carcere dove si trova tuttora. La Procura ha chiesto per lui il giudico immediato e ieri si è celebrato il processo, che si è svolto con rito abbreviato su richiesta della difesa per ottenere lo sconto di un terzo della pena. L’accusa, rappresentata in aula dal pubblico ministero Giorgia Orlando, ha chiesto una condanna a 8 anni di reclusione. Il giudice al termine della camera di consiglio ha attenuato la pena rispetto alla richiesta del pm e lo ha condannato a 4 anni e quattro mesi di reclusione concedendogli le attenuanti generiche ma riconoscendo anche la recidiva per la commissione dello stesso reato. Per lui anche l’interdizione dai pubblici uffici.

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