Sesso negli uffici comunali di Formia, imbarazzo sulla lettera che chiama in causa un politico

“Mentre aspettavo con mio figlio le dottoresse nel corridoio con tutte le porte chiuse sentivo dei rumori dall’ultima stanza. Mi avvicinavo e sentivo persone che facevano sesso, con rumori e gemiti forti", si legge nella lettera in cui si fa nome e cognome di un noto esponente politico in carica

Sesso negli uffici comunali di Formia, imbarazzo sulla lettera che chiama in causa un politico
di Antonello Fronzuto
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Mercoledì 13 Marzo 2024, 23:28

Chi ha firmato la lettera dello “scandalo” potrebbe aver usato un nome falso, così come anche i contenuti sul presunto rapporto sessuale consumato in un ufficio dei servizi sociali del Comune di Formia potrebbero essere inventati. Di certo, il terremoto politico che sta provocando la missiva inviata al segretario comunale, dove si fa nome e cognome del protagonista, un noto esponente politico in carica, rischia di avere strascichi nella serenità dell’amministrazione comunale. Il sindaco Gianluca Taddeo sceglie la strategia del silenzio, atteggiamento che sta contribuendo ad alimentare sospetti e pettegolezzi. 
“Mentre aspettavo con mio figlio le dottoresse nel corridoio con tutte le porte chiuse sentivo dei rumori dall’ultima stanza. Mi avvicinavo e sentivo persone che facevano sesso, con rumori e gemiti forti. Mi sono imbarazzata e ho fatto una ripresa video per aspettare le persone che uscivano fuori dalla porta”. Poi la firmataria della lettera scrive di aver visto uscire dalla porta i due protagonisti, uno dei quali appunto un esponente politico. “Sono veramente disgustata da questa cosa perché due persone utilizzano il Comune per fare i porci comodi loro. Mi sono vergognata per mio figlio che ho cercato di distrarre dicendogli di andare a vedere fuori la porta se arrivavano le dottoresse, che sono arrivate poco dopo”. Conclude con l’invito “a verificare questa cosa”.

Non è la prima volta che al Comune di Formia spuntano “corvi” che attraverso lettere più o meno anonime alimentano gli scontri politici. Dall’accusatore della consigliera Paola Villa, il sedicente Carmelo Pappagallo abitante a Roma, nome inventato, al corvo della ex sede della scuola elementare di Piazzetta delle erbe, il passo è stato breve, anzi brevissimo, dato che è trascorso poco più di un mese. Anzi meno, considerando che la lettera del secondo corvo starebbe circolando già da diverse settimane. Se la volta scorsa il delatore aveva agito per recuperare al patrimonio comunale la spropositata somma di 2.000 euro, senza tuttavia, stranamente, avvedersi che era stata la stessa consigliera Villa a sollecitare la segreteria comunale per concludere la procedura di riscossione, questa volta il movente che avrebbe spinto la donna a indirizzare la sua segnalazione alla segretaria comunale sarebbe tutto interno a ragioni di decenza pubblica.

Di certo, il commissariato di Formia non ha ricevuto al momento alcuna segnalazione e, dunque, a questo punto, potrebbe essere la dirigente dei servizi sociali Rosanna Picano ad essere interessata a disporre un’indagine interna sull’uso dei locali all’interno del proprio dipartimento e su coloro che ne hanno l’effettiva disponibilità. Occorrerà anche verificare, sul piano tecnico, se l’annunciato video, o comunque il semplice audio dell’accaduto esista realmente o se si tratti soltanto di annunci suggestivi. Intanto, in chiave satirica, c’è chi lamenta la mancata insonorizzazione delle stanze del comune di Formia, presente invece in uffici, istituzionalmente ben più prestigiosi, di altri comuni limitrofi.

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