Dolori lombari, ne soffrono
10 su cento: casi in aumento

Dolori lombari, ne soffrono 10 su cento: casi in aumento
2 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Novembre 2016, 20:18 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 20:41
Lombosciatalgia (dolore alla zona lombare), sindrome del tunnel carpale e cervicobrachialgia (dolore al collo). Ecco i dolori, le cosiddette neuropatie periferiche, più frequenti che colpiscono gli italiani. Solo la lombosciatalgia fa star male il dieci per cento della popolazione. Problemi, apparentemente minimi, che si trasformano in debolezza alle braccia e alle gambe, formicolii, astenia, sensazione di spilli, prurito, bruciore, fitte profonde, intorpidimento, scosse elettriche, perdite della sensibilità al tatto. Un insieme di sintomi anche invalidanti. Come emerge dal Venice Day 2016, l'appuntamento in corso a Venezia dedicato alle neuropatie periferiche.


«Il rapporto tra il controllo della posizione della testa sul collo e il rapporto della posizione della testa e il collo sul tronco - spiega Raoul Saggini ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all'università D'Annunzio di Chieti - è oggi estremamente sovraccaricato dagli atteggiamenti che portano alla perdita di allinemanti delle curve fisiologiche e, quindi, l'innesco di quelle che sono le micro-instabilità. Bisogna usare i migliori farmaci che sappiamo essere attivi sul nervo, unendoli ad atti ribilitativi che mettano il soggetto in grado di avere una decompressione a livello della colonna lombare».

I sintomi delle neuropatie periferiche fanno la loro prima comparsa dopo i 55 anni. Questi disturbi spesso peggiorano di notte. Se sono interessati gli arti inferiori, si possono manifestare facile affaticamento e senso di pesantezza alle gambe, difficoltà nel slire le scale, nel camminare o correre. Se vengono colpiti gli arti superiori, si può provare fatica nel portare la borsa della spesa, nello svitare i coperchi dei barattoli, nellaprire la porta o anche solo nel pettinarsi. «La L-Acetilcarnitina è una molecola composita: ha una componente che prende il nome di carnitina e un'altra che è invece il gruppo acetilico - fa sapere Ferdinando Nicoletti ordinario di Farmacologia della Sapienza a Roma dal congresso venice Day 2015 - La ricerca finora si è concentrata sulla funzione della carnitina, una sostanza che permette agli acidi grassi di entrare nei mitocondri, la centrale energetica delel cellule»






 
© RIPRODUZIONE RISERVATA