Disturbo bipolare, un braccialetto con wifi e app per monitorare la malattia

Disturbo bipolare, un braccialetto con wifi e app per monitorare la malattia
2 Minuti di Lettura
Sabato 23 Maggio 2015, 20:07 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 14:57
Tecnologie per monitorare l'umore. A pisa è stato studiato un progetto per la rilevazione degli andamenti del disturbo bipolare, con la registrazione a distanza e il monitoraggio degli stati umorali attraverso un semplice braccialetto elettronico.
Il lavoro è stato condotto da un team di ricercatori guidati da Donatella Marazziti e Armando Piccinni, docenti di Psichiatria a Pisa e presenatto dall'Istituto per la ricerca scientifica in Psichiatria e Neuroscienze, una Fondazione scientifica onlus dedicata allo sviluppo della ricerca.

Il progetto, che è stato presenatto al ministro della Salute Lorenzin, «consiste nel monitoraggio sperimentale con l'uso del braccialetto per pazienti con disturbo bipolare». Il braccialetto è collegato con un sistema wi-fi che registra h24 le variazioni legate all'umore e, attraverso una app, può aiutare a comprendere non solo le ciclicità, ma anche e soprattutto «le fasi maniacali - dicono i ricercatori - durante le quali i pazienti non hanno consapevolezza di malattia e tendono a non curarsi».

A questo metodo, non invasivo, hanno lavorato tecnici e ingegneri informatici. La Fondazione , spiegano Marazziti e Piccinni - ha a disposizione un ampio numero di pazienti che costituirebbero, nel giro di un anno, un database unico al mondo per ampiezza di informazioni. Il National Institute of Mental Health americano ha iniziato un' analoga fase speriementale con un numero assai ridotto di pazienti.

Il disturbo bipolare ha un'incidenza del 2-4% nella popolazione, con prevalenza femminile. Si tratta di un disturbo dell'umore che presenta alterazioni marcate, con oscillazioni tra mania e depressione e incide fortemente sulla qualità della vita dei pazienti. Secondo i promotori del progetto, la possibilità di registrare le fasi di oscillazione aumenta la possibilità terapeutica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA