Pancreas, diventa una “pillola” anti-diabete al via test sull'uomo e in Italia nuovo farmaco contro il tumore

Pancreas, diventa una “pillola” anti-diabete al via test sull'uomo e in Italia nuovo farmaco contro il tumore
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Martedì 24 Febbraio 2015, 19:16 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 20:42
Doppia notizia per la terapia del pancreas: una terapia basata sulle nanotecnologie è stata approvata anche per i pazienti italiani e una nuova cura “pancreas in pillole” contro il diabete.

Il tumore al pancreas è uno dei più aggressivi e mortali e colpisce ogni anno circa 12mila italiani, con una lieve prevalenza tra le donne. La maggior parte dei pazienti muore a pochi mesi dalla diagnosi, e dopo 5 anni la mortalità è ancora del 95%. Ora arriva nel nostro Paese una nuova terapia, basata sulle nanotecnologie, che potrebbe migliorare almeno un poco la sopravvivenza di questi pazienti. Potrebbe, appunto, essere un “pancreas in pillole” la risposta al diabete di tipo 1 nei prossimi anni. Il primo test di un dispositivo che contiene cellule ricavate da staminali embrionali, come ricorda la rivista del Mit Technology Review, è iniziato pochi mesi fa e sembra, per il momento, non dare problemi. Almeno altri due test dovrebbero partire a breve.

A mettere a punto la pillola è stata una piccola compagnia statunitense, che utilizza delle cellule di pancreas parzialmente mature ricoperte da una membrana che lascia passare tutte le sostanze di cui hanno bisogno ma non le cellule del sistema immunitario che le distruggerebbe.

Alcuni dispositivi, più piccoli di una caramella, sono stati impiantati sui primi tre pazienti, a San Diego, per ora non stanno dando problemi di sicurezza. Spiega il capo scienziato Kevin D'Amour: «Non sappiamo quanto duri l'effetto, ma prevediamo una serie di impianti periodici».

Il farmaco che ha avuto il via libera per la cura del tumore del pancreas è già rimborsato in Italia dal 2011 come trattamento per il tumore del seno che ha dato luogo a metastasi. E' stata estesa l'indicazione per il farmaco, che ora sarà rimborsabile anche per il trattamento di prima linea in persone con adenocarcinoma del pancreas metastatico, in combinazione con la gemcitabina.
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