Policlinico Umberto I, parto con circolazione extracorporea: il primo caso in Italia

Policlinico Umberto I, parto con circolazione extracorporea: il primo caso in Italia
di Elena Panarella
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Venerdì 27 Marzo 2015, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 20:32
Incinta ma colpita dal virus influenzale H1N1. Una situazione clinica molto grave, vissuta da Rosa Prioli: lei e la sua piccola Ludovica, nata 45 giorni fa a 30 settimane con un peso di 1,3 kg sono state salvate dall'equipe del Policlinico Umberto I di Roma grazie alla circolazione extracorporea (Ecmo). Si tratta del primo caso in Italia e del terzo di questo tipo nel mondo. La piccola oggi pesa 2,5 chilogrammi ed è ancora ricoverata in terapia intensiva neonatale, ma sta bene e migliora giorno dopo giorno.

«Ringrazio i professori Morelli, Benedetti Panici e De Curtis - racconta commossa la mamma della piccola Ludovica - sono stati incredibili, mi hanno coccolata e poi quando mi sono risvegliata sono stati ineccepibili, la bimba sta bene. Sono i miei miti e spero che la mia esperienza possa essere d'aiuto ad altre persone che si troveranno nella mia stessa situazione».

Rosa, già incinta, era stata colpita da broncopolmonite e ricoverata all'ospedale S.Eugenio di Roma. Le sue condizioni e le possibilità offerte dalla rete Respira, che mette in comunicazione le varie strutture in Italia che hanno l'Ecmo, ha permesso il trasferimento all'Umberto I. Qui i medici hanno scoperto l'infezione da H1N1 e hanno deciso di usare per la paziente la macchina che permette la circolazione extracorporea.

«Siamo riusciti - spiega Pierluigi Benedetti Panici, direttore del Dipartimento di ginecologia e ostetricia dell'Umberto I - a sedare per 20 giorni la paziente e attaccarla all'Ecmo permettendo ai polmoni di riposare. Allo stesso tempo è stata portata avanti la gravidanza. Poi si è deciso di operare con un parto cesareo che in queste condizioni è molto critico, ma tutto è andato bene».

La coppia romana ha già una figlia di 3 anni che ha dovuto separarsi dalla mamma. «È stata dura - racconta Rosa - ma siamo stati uniti. E siamo felici». Come questo caso nella letteratura scientifica ne sono noti solo altri due, in Australia e Corea del Sud.

«La possibilità di avere a disposizione l'Ecmo ha salvato la vita alla paziente e alla piccola - sottolinea Andrea Morelli, responsabile del team che ha coordinato l'équipe di rianimazione e di ginecologia - Fino ad oggi era un risultato insperato». Ora il successo dell'Umberto I approderà in una pubblicazione scientifica.

«Il Policlinico si è dimostrato un'eccellenza - commenta il direttore generale Domenico Alessio, presentando la conferenza - Questo è un successo di tutte le professionalità coinvolte, che ci inorgoglisce. Faccio i miei migliori auguri a Rosa e alla sua piccola, e voglio ancora una volta ringraziare tutti i suoi professionisti che lavorano in questa struttura, la Rete Nazionale Respira, istituita nel 2009 dal Ministero della Salute e la Regione Lazio che ci supporta nel miglioramento continuo dei nostri servizi».

«È il terzo caso di questo tipo nel mondo, il primo in Italia - scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - Una bella storia che ci fa piacere condividere. Grazie e complimenti ai medici, agli infermieri e a tutti i professionisti che si sono prodigati con successo su questo caso: anche questa è la sanità del Lazio che cambia».
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