LA GUERRA

Raid israeliano a Rafah, uccise sedici persone. Usa confermano: bloccato invio armi a Tel Aviv

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Israele-Hamas

Usa confermano, bloccano un invio di armi ad Israele

Gli Stati Uniti hanno bloccato un invio di armi ad Israele. Lo riferisce il Consiglio per la sicurezza nazionale americana precisando che «la politica di sostegno ad Israele non cambia». La notizia era stata anticipata ieri da Axios, che citava due alti funzionari israeliani. Si tratta della prima volta dal 7 ottobre.

Raid israeliano contro una casa a Rafah, uccise 9 persone

Un raid israeliano che ha colpito una casa a Rafah ha causato 9 morti. Lo riferiscono fonti sanitarie di Gaza, citate da Al Arabiya.

Tre soldati israeliani uccisi in attacco a confine con Gaza

L'esercito israeliano ha riferito che I tre soldati uccisi vicino al confine di Gaza sono il sergente Tal Shavit, di 21 anni, della Brigata Nahal, il sergente. Ido Testa di 19 anni e il sergente Ruben Marc Mordechai Assouline, anche lui di 19 anni, della Brigata Givati. Lo riporta Haaretz.

Mo: media, capo Cia atteso domani in Israele

Il capo della Cia William Burns dovrebbe recarsi domani in Israele per dei colloqui sull'accordo sugli ostaggi. Lo scrive su 'X' Barak Ravid del sito Axios che cita due alti funzionari israeliani. Burns dovrebbe incontrare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e altri alti funzionari israeliani. Burns arriverà in Israele dopo i colloqui in Egitto e Qatar. Burns, infatti, è a Doha per un incontro con il premier Mohammed Bin Abdul Rahman al-Thani con l'obiettivo di parlare dell'impegno per raggiungere un accordo sugli ostaggi a Gaza, tenuti prigionieri dall'attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre dello scorso anno.

Netanyahu: combatteremo i mostri di Hamas fino a sradicali

Israele è «impegnato a porre fine alla minaccia continua» di Hamas. «Combatteremo contro i mostri di Hamas finché l'organizzazione non sarà sradicata. Dico mostri non solo per le loro azioni atroci, ma perché si divertono con tali azioni. I nostri soldati hanno trovato una copia di Mein Kampf e un tablet con lo screensaver di Hitler in una casa a Gaza». Lo ha detto Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, nel suo discorso allo Yad Vashem alla cerimonia ufficiale che commemora il Giorno della Shoah (Yom haShoah). Riferendosi agli ostaggi, il premier israeliano ha poi ribadito che «dobbiamo salvare tutti, vivi e morti, dall'oscuro abisso della prigionia di Hamas». Lo riporta Haaretz.

Netanyahu: Hamas non vuole l'intesa, non accettiamo diktat

«E' Hamas che impedisce un accordo per il rilascio degli ostaggi». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu aggiungendo che «Israele era ed è tuttora pronto a concludere una tregua nella lotta per liberare i nostri rapiti». Ma Hamas, ha aggiunto, "è rimasto trincerato nelle sue posizioni estreme, prima fra tutte la richiesta di ritirare tutte le nostre forze da Gaza. Israele non può accettarlo». «Pertanto - ha sottolineato - Israele non accetterà le richieste di Hamas, che significano la resa, e continuerà a combattere finché tutti i suoi obiettivi non siano raggiunti».

Media: Biden ha bloccato l'invio di munizioni a Israele

La scorsa settimana l'amministrazione Biden ha bloccato una spedizione di munizioni Usa in Israele. Lo scrive Axios citando due alti funzionari israeliani. Si tratta della prima volta dal 7 ottobre. Pare che questa mossa abbia sollevato serie preoccupazioni nel governo israeliano. Axios ricorda come Biden si trovi ad affrontare aspre critiche in patria da chi si oppone al suo sostegno incondizionato a Israele. A febbraio la Casa Bianca chiese di fornire garanzie che le armi Usa fossero utilizzate dall'esercito israeliano a Gaza in conformità col diritto internazionale. Israele ha fornito una lettera di assicurazioni firmata a marzo.

Hamas tornerà martedì in Egitto per riprendere i negoziati

Una delegazione di Hamas tornerà martedì in Egitto per riprendere i negoziati sulla tregua a Gaza. Lo riferiscono i media egiziani.

Raffica di razzi dal Libano in direzione del nord di Israele

Raffica di razzi dal Libano in direzione del nord di Israele. Le forze israeliane (Idf) confermano che poco fa sono stati lanciati circa 65 razzi dal Paese dei Cedri, alcuni dei quali sono stati intercettati, riporta il Times of Israele. Non ci sono al momento notizie di feriti. Secondo il giornale, si tratta di uno degli attacchi più intensi dal Libano dall'inizio delle tensioni in Medio Oriente, con le operazioni militari israeliane scattate nella Striscia di Gaza dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele.

Israele chiude il valico Kerem Shalom dopo attacco Hamas

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver chiuso al passaggio dei camion di aiuti Kerem Shalom, il principale valico di frontiera nel sud di Gaza, dopo che Hamas ha lanciato un attacco sull'area. Circa 10 razzi «sono stati identificati mentre attraversavano l'area adiacente al valico di Rafah verso l'area di Kerem Shalom», ha detto l'Idf in un comunicato aggiungendo che «il valico di Kerem Shalom è attualmente chiuso al passaggio dei camion degli aiuti umanitari».

Gallant,: "L'operazione a Rafah comincerà molto presto"

L'operazione a Rafah comincerà «molto presto».

Lo ha detto, citato da Ynet, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant durante la riunione di governo questa mattina. «Ho affrontato la questione intensamente nell'ultima settimana, compreso oggi», ha aggiunto

Hezbollah, lanciate decine di razzi nel nord di Israele

Hezbollah ha lanciato «decine» di razzi nel nord di Israele dopo la morte di tre civili a seguito di un attacco israeliano nel sud del Libano. Lo afferma in un comunicato il gruppo sostenuto dall'Iran. «Decine di razzi Katyusha e Falaq» sono state lanciate contro Kiryat Shmona «in risposta all'orribile crimine commesso dal nemico israeliano a Meiss Ej Jabal», che ha ucciso una coppia e il loro bambino, si legge nella nota.

Israele confisca le attrezzature di al Jazeera nel Paese

In applicazione alla decisione del governo presa all'unanimità sullo stop ad Al Jazeera in Israele, il ministro delle Comunicazioni israeliano Shlomo Karhi ha ordinato «la chiusura degli uffici, la confisca delle attrezzature del canale, compresi possibilmente i cellulari e il blocco dell'accesso al website della tv». Lo ha fatto sapere lo steso ministro aggiungendo che «gli ordini sono stati emessi ora».

Haniyeh: «Accordo solo con la fine della guerra»

Hamas vuole raggiungere un «accordo globale che ponga fine all'aggressione, garantisca il ritiro dell'Idf e raggiunga una seria intesa sullo scambio di prigionieri». Lo ha scritto il leader della fazione palestinese Ismail Haniyeh su Telegram riferendosi alle trattative al Cairo. «Che senso ha un accordo - ha aggiunto - se il cessate il fuoco non è il suo primo risultato?"

Netanyahu: "Hamas non vuole l'intesa, non accettiamo diktat"

«E' Hamas che impedisce un accordo per il rilascio degli ostaggi». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu aggiungendo che «Israele era ed è tuttora pronto a concludere una tregua nella lotta per liberare i nostri rapiti». Ma Hamas, ha aggiunto, "è rimasto trincerato nelle sue posizioni estreme, prima fra tutte la richiesta di ritirare tutte le nostre forze da Gaza. Israele non può accettarlo». «Pertanto - ha sottolineato - Israele non accetterà le richieste di Hamas, che significano la resa, e continuerà a combattere finché tutti i suoi obiettivi non siano raggiunti».

Israele vota lo stop all'attività di "Al Jazeera" nel Paese

Il governo israeliano ha votato all'unanimità la chiusura delle attività dell'emittente del Qatar al Jazeera in Israele. Lo ha fatto saper lo stesso premier Benyamin Netanyahu. Già in precedenza era stata approvata dalla Knesset la legge relativa, ora la ratifica.

Media arabi: «L'accettazione della bozza è imminente»

La bozza di accordo tra Israele e Hamas per la fine della guerra a Gaza è «la migliore» dall'avvio dei negoziati e la sua «accettazione è imminente». Lo ha detto un funzionario arabo a Sky news Arabia. Tuttavia la stessa fonte ha espresso timori che «entrambe le parti possano fare una svolta di 180 gradi e tornare al punto di partenza». E' previsto che le trattative - dopo la prima tornata di ieri conclusasi con un nulla di fatto - riprenderanno oggi al Cairo. Il punto di dissenso è quello noto: Hamas in cambio degli ostaggi vuole «una esplicita» fine della guerra nella Striscia, mentre Israele è totalmente contrario.

Iran: "Cessate il fuoco a Gaza più probabile"

Le probabilità di un cessate il fuoco a Gaza sono aumentate dopo i tentativi e le pressioni su Israele da parte dell'opinione pubblica regionale e internazionale: lo ha detto oggi in Gambia il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, come riporta l'Irna. «Ci auguriamo che la guerra a Gaza finisca e che i diritti dei palestinesi siano garantiti», ha affermato Amirabdollahian, che si trova in Gambia per partecipare ad una riunione dell'Organizzazione per la cooperazione Islamica (Oic). «Il terreno dovrebbe anche essere preparato per l'invio di aiuti umanitari a Gaza e per il ritorno nelle loro case dei palestinesi sfollati», ha aggiunto.

Alla vigilia di Yom ha-Shoah - che da stasera in Israele ricorda l'Olocausto - le famiglie degli ostaggi a Gaza si sono rivolte al premier Benyamin Netanyahu chiedendo che si faccia l'accordo su Gaza. «A poche ore da Yom ha-Shoah, vogliamo ricordare - hanno detto - che avete promesso ogni anno 'mai più'. E' vostro dovere ignorare qualsiasi pressione politica e la storia non vi perdonerà se mancherete l'opportunità, poiché il ritorno degli ostaggi è una condizione necessaria per la resurrezione nazionale».

La bozza di accordo tra Israele e Hamas per la fine della guerra a Gaza è «la migliore» dall'avvio dei negoziati e la sua «accettazione è imminente». Lo ha detto un funzionario arabo a Sky news Arabia. Tuttavia la stessa fonte ha espresso timori che «entrambe le parti possano fare una svolta di 180 gradi e tornare al punto di partenza». E' previsto che le trattative - dopo la prima tornata di ieri conclusasi con un nulla di fatto - riprenderanno oggi al Cairo. Il punto di dissenso è quello noto: Hamas in cambio degli ostaggi vuole «una esplicita» fine della guerra nella Striscia, mentre Israele è totalmente contrario.

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