Non è la prima volta che questo sostanza chimica finisce al centro di dibattiti che la vedono sul banco degli imputati. Considerata tossica è presente in centinaia di erbicidi spruzzati su gran parte del territorio americano e quindi finisce nelle colture e di conseguenza nello stomaco del bestiame. Nell’Unione Europea è in corso una battaglia per vietarla ma a tutt’oggi l’autorizzazione a usarla è stata prolungata fino alla fine del 2017, in attesa di riscontri scientifici. Che l’associazione Maa sostiene di avere: «Gli scienziati affermano che il glifosato può abbattere la barriera emato-encefalica e consentire l’ingresso delle tossine nel cervello, aumentando l’impatto di esposizione. Il tasso di bambini con improvvisa perdita di funzione, problemi comportamentali e di apprendimento erratici è alle stelle in America».
Ma come si concretizza il legame con la sostanza incriminata? «I produttori di vaccini - spiega la Maa - a volte usano sottoprodotti di origine animale nei vaccini quali ad esempio proteine derivanti dal pollo, dalle uova o gelatina che proviene dalle ossa. E se quei produttori di vaccini utilizzano gli animali che provengono da allevamenti intensivi, è probabile che essi sono stati nutriti con Ogm e Glisofato».
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