Lavora con il cuore: con il Ministero del Lavoro contro le malattie cardiovascolari

Lavora con il cuore: con il Ministero del Lavoro contro le malattie cardiovascolari
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Martedì 29 Settembre 2015, 15:28 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 13:17
Un test rapido - basta un goccia di sangue e pochi minuti - per scoprire la presenza dei principali fattori di rischio cardiovascolare: dal colesterolo Ldl ai trigliceridi e alla glicemia.

È l'iniziativa "Lavora con il cuore" che coinvolgerà, in maniera volontaria e anonima, i circa mille dipendenti delle sedi del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a Roma. Il primo a farlo, durante la presentazione nella Capitale dell'iniziativa, è stato il sottosegretario del ministero del Lavoro, Luigi Bobba. "Lavora con il cuore" è promosso dalla Fondazione italiana per il cuore con il contributo non condizionato di Sanofi, in occasione della Giornata mondiale per il cuore, che si celebra oggi. «I miei valori sono apposto - ha spiegato con un sorriso il sottosegretario dopo il test - ma questa campagna ha obiettivi importanti: contribuire alla prevenzione migliorando la salute della popolazione, diminuire la spesa per le pensioni d'invalidità e generare un effetto positivo e di lunga durata sui fattori di rischio delle malattie cardiovascolari: avere collaboratori in salute migliora l'ambiente di lavoro e incrementa efficienza e produttività». Il progetto "Lavora con il cuore" intende contribuire al raggiungimento dell'obiettivo "25by25" fissato dall'Oms: ridurre del 25% la mortalità per le malattie croniche non trasmissibili entro il 2025.

«L'elevato numero di italiani colpiti da malattie cardiovascolari rende questo fenomeno una vera e propria emergenza sanitaria nazionale», spiega Emanuela Folco, presidente della Fondazione Italiana per il Cuore (Fipc). Per facilitare la diffusione di una sana cultura della prevenzione, fin dagli anni '80 la Fipc opera per lo sviluppo di campagne educazionali a tutela della salute dei cittadini italiani e aderisce in pieno al progetto dell'Oms "25by25"».

Non a caso l'iniziativa è stata presentata proprio durante la Giornata mondiale per il Cuore, per educare e informare le persone sui fattori di rischio e le malattie cardiovascolari e per invitare Istituzioni e cittadini a compiere scelte giuste per la propria salute.
«In linea con quanto emerso nel corso dell'incontro odierno, la Società Italiana di Cardiologia promuove da sempre azioni concrete che mirano a favorire l'adozione di corretti stili di vita - continua Francesco Romeo, presidente della Società Italiana di Cardiologia - Stimolare la diffusione della cultura di una sana prevenzione negli ambienti di lavoro, infatti, potrà garantire un futuro migliore a tutte quelle persone che, inconsapevolmente, corrono il rischio di essere colpite da patologie debilitanti e, molto spesso, mortali».

Gli effetti devastanti delle malattie cardiovascolari non minacciano solo la salute degli italiani ma, al contrario, vanno a delineare un'emergenza globale, come confermato dall'Oms che ha stilato un elenco di obiettivi globali da raggiungere entro l'anno 2025.
«La prevenzione delle malattie cardiovascolari è sempre efficace e può e deve essere fatta anche quando la persona è ancora sana - aggiunge Roberto Volpe, ricercatore del Servizio di Prevenzione e Protezione del Cnr di Roma - Il mondo del lavoro rappresenta un'area dove è possibile raggiungere le persone e aiutarle a capire che è loro interesse personale pensare alla propria salute.
Quindi - conclude - insieme al mondo del lavoro, possiamo concorrere a ridurre la mortalità delle malattie cardiovascolari e di tutte le loro cause
».

16 miliardi di euro di costi. Quando il cuore si ammala, ne risente la salute del paziente e le casse dello Stato. Ogni anno i costi sanitari diretti delle malattie cardiovascolari in Italia ammontano a circa 16 miliardi di euro, mentre quelli relativi alla perdita di produttività sono stimati in 5 miliardi. Secondo i dati Inps (2001-2012), le malattie del sistema circolatorio rappresentano la prima voce di costo in termini di assegni di invalidità e il 21% del totale delle prestazioni erogate dall'ente per gruppi di patologie.

Sono i dati ricordati dagli esperti intervenuti oggi a Roma al ministero del Lavoro e delle politiche sociali alla presentazione del progetto "Lavora con il cuore". «Una più efficace prevenzione, unita a una migliore adesione alle terapie per coloro che sono in trattamento, è in grado di ridurre la spesa pubblica», hanno ricordato gli esperti. Le patologie cardiovascolari (prima causa di decessi nei paesi occidentali) delineano un quadro complesso, rispetto al quale «si rende necessaria un'azione comune basata su un efficace sistema di alleanze - osservano i cardiologi - e collaborazioni tra istituzioni e mondo scientifico».
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