Alzheimer, test “made in Italy”
predice il rischio
sperimentazione di una terapia

Alzheimer, test “made in Italy” predice il rischio sperimentazione di una terapia
2 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Aprile 2014, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 23:41
ROMA Un esame del sangue “made in Italy” predice il rischio di ammalarsi di Alzheimer, misurando la cocnentrazione di rame “libero” nel plasma che, se elevata, triplica il rischio di malattia.
Sono i risultati di uno studio dell'università Cattolica di Roam e Fatebeenfratelli di Roma e Brescia pubblicato su Annals of Neurology.«La prospettiva è prevenire la maalttia abbassando le concentrazioni di rame nel sangue di eprsone a rischio» spiega Rosanna Squitti ricercatrice della Fondazione Fatebenefratelli di Roma.

Negli ultimi anni diversi studi hanno confermato che il rame gioca un ruolo importante nei processi patologici della malattia in circa il 60% dei pazienti - spiega il coordinatore del alvoro Paolo Maria Rossini ordianrio di Neurologia alla Cattolica -. Il rame libero, circolante nel sangue, che è in grado di raggiungere il cervello esercitando un'azione tossica, potrebbe divenire, dunque, un bersaglio preferenziale di terapie preventive almeno per i casi rame-correlati.


Gli esperti hanno seguito per 4 anni persone con lieve declino cognitivo e quindi ad alto rischio di Alzheimer. Su loro è stato eseguito il test del rame all'inizio dello studio. E' emerso che con concentrazioni plasmatiche elevate di rame libero si ha un rischio triplicato di amamlarsi di Alzheimer. E' di circa un mese fa l'annuncio di esperti della Georgetown University di un test del sangue con un'accuratezza del 90% per diagnosticare l'arrivo della aptologia nella'rco di tre anni, misurando i livelli di 10 molecole.

Il etst italiano riguarda quei casi di Alzheimer che si possono considerare rame-correlati e potrebbe portare in pochi anni a terapie preventive volte ad abbassare i livelli di rame nei soggetti a rischio. «Abbiamo presentato una richiesta di finanziamento dell'Unione Europea appositamente per verificare l'efficacia di etrapie che ripristino i normali livelli di rame, terapie già esistenti in comemrcio e a baso costo, proprio per i soggetti a rischio che presentano queste anomalie» conclude Squitti.



© RIPRODUZIONE RISERVATA