Esaminando 492 individui tra i 24 e i 35 anni i ricercatori hanno evidenziato come i perfezionisti soffrissero di affanno, disturbi del sonno e dolori di stomaco e prendessero di conseguenza più giorni di ferie, con conseguenze sul proprio rendimento lavorativo. I danni dell’ossessione per l’eccellenza non si fermano qui: perfezionisti attenti, perché non solo ve la passate peggio degli altri fisicamente ma, in casi estremi, la paura di non raggiungere la perfezione spesso vi porta a rinviare il lavoro da fare finché non diventa troppo tardi.
Questo anche perché di chiedere aiuto, ovviamente, non se ne parla nemmeno: il perfezionista la vive come una dichiarazione di debolezza. Molto meglio, a volte, portare il lavoro a termine senza aspirare necessariamente alla perfezione: accontentatevi del vostro meglio, non sentitevi giudicati dagli altri e vivrete più sereni. Non si parla di fare le cose come capita, ovviamente. Un certo livello di perfezionismo è certamente sano ma superarlo, evidenziano i ricercatori, provoca più danni che altro e soprattutto impedisce di raggiungere la perfezione nel campo più importante: quello della salute.