Mercato di San Romano: 6mila firme per far tornate il servizio Anagrafe

I residenti: «Anche le bancarelle si sono ridotte. Il servizio va ripristinato»

Mercato di San Romano: 6mila firme per l’anagrafe
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 15 Aprile 2024, 00:50 - Ultimo aggiornamento: 20:36

Per quasi trent’anni aveva garantito un servizio alla cittadinanza, coprendo vasti quartieri di Roma Est. Da Casal Bertone al Tiburtino poi lo scorso luglio la decisione del IV Municipio, ovvero quella di chiudere i tre sportelli anagrafici che si trovavano all’interno del mercato San Romano, uno dei principali mercati rionali del territorio. Da qui una lenta agonia che ha portato il mercato dagli originali 15 fra box e banchi ad avere oggi la metà delle attività aperte: una macelleria, una pescheria, un bar, due banchi di frutta e due parrucchieri. Nulla a vedere con lo scenario originale che vedeva San Romano non solo come punto di riferimento per chi quotidianamente faceva la spesa ma anche come luogo in cui era possibile, senza arrivare al Municipio, richiedere un certificato anagrafico o rinnovare la carta d’identità. Quando sul mercato planò la decisione della chiusura dei tre sportelli anagrafici, i cittadini iniziarono una raccolta firme che fu lanciata e seguita, firma dopo firma, da Antonio Camelo. In pochi mesi raccolsero 5.897 adesioni: persone che hanno chiesto il ripristino del servizio inviando quelle firme al Municipio e al Campidoglio.

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L’APPELLO

«Il mercato era un baricentro per molti residenti, non si faceva solo la spesa ma era anche punto di incontro e presidio del territorio - spiega Flavio Marconato, segretario del Comitato spontaneo mercato san romano e san giuseppe - senza ricordare l’importanza dei tre sportelli anagrafici che erogavano mediamente l’anno circa 16 mila carte d’identità».

Il mercato chiudeva alle 14 ma «il martedì e il giovedì restava aperto fino alle 18 - aggiunge Marconato - e per molti anziani e persone sole era un luogo dove potersi incontrare e farsi anche compagnia». Oggi invece oltre alle poche attività rimaste aperte l’area si è fortemente indebolita, degradandosi. «Vorremmo solo che questo mercato tornasse a essere quello che era, erogando da una parte dei servizi utili a molti residenti che per ragioni diverse hanno difficoltà a muoversi», conclude il segretario del comitato spontaneo nato proprio per evitare la débacle definitiva.

LA REPELICA

Dal IV Municipio il presidente Massimiliano Umberti spiega come la decisione di portare alla chiusura dei tre sportelli anagrafici sia arrivata «per mancanza di personale». «Purtroppo pur richiedendo dipendenti non è stato possibile mantenere attivo il servizio», dice Umberti. E anche in ottica futura l’amministrazione del territorio punta su altro. «Abbiamo da poco approvato una delibera propedeutica alla messa a bando dei banchi e dei box rimasti vuoti - aggiunge il presidente di Municipio - ma purtroppo, pur essendo il nostro uno dei Municipi che eroga il maggior numero di carte d’identità, il servizio anagrafico non potrà essere riattivato». Solo in ragione dell’assenza di quel personale che a breve, considerati i pensionamenti in vista dell’organico oggi in servizio, creerà problemi anche in altri sportelli del territorio. «A breve sarà pubblicata la gara per assegnare i banchi rimasti vuoti a San Romano». E nell’avviso saranno messi a gara anche i tre box, per i quali è stato votato il cambio di destinazione d’uso, dove un tempo c’era una sezione dell’anagrafica.

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