Londra, allarme demenza precoce, 40enni soggetti a rischio: colpa di clima, inquinamento e stress

Londra, allarme demenza precoce, 40enni soggetti a rischio: colpa di clima, inquinamento e stress
2 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Agosto 2015, 14:59 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 08:59
C’è un’epidemia silenziosa che sta colpendo molti più pazienti oggi di quanto avveniva 20 anni fa. È la demenza, che forse smetteremo di chiamare “senile”: si riscontra un preoccupante aumento dei casi precoci, soprattutto tra i 40enni. Se, infatti, negli anni Novanta del XX secolo la diagnosi si situava intorno ai 60 anni, oggi la certificazione di un principio di demenza avviene molto prima.

Una ricerca condotta presso la Bournemouth University ha lanciato l’allarme sul rischio, sempre più concreto, di ammalarsi in età adulta, in una fascia anagrafica pur sempre lontana dalla vecchiaia (tenendo conto, tra l’altro, dell’allungamento della speranza di vita). I principali responsabili di questa insorgenza precoce sono fattori ambientali, tra cui l’inquinamento atmosferico prodotto dagli scarichi degli aerei e delle auto.

«Il tasso di aumento in un tempo così ristretto induce a pensare a una silenziosa, se non addirittura nascosta, epidemia, causata non solo dall’età ma anche da fattori climatici, che rivestono il ruolo di maggiori responsabili» commenta preoccupato Colin Pritchard, ricercatore presso l’ateneo dove è stata svolta la ricerca.

«I cambiamenti del clima negli ultimi 20 anni – ha poi aggiunto lo studioso – hanno registrato un aumento, nei vari ambiti della vita umana, di sostanze petrolchimiche (trasporto aereo, motoveicoli quadruplicati, insetticidi, campi elettromagnetici e così via). Con questo non vogliamo dire di dover fermare il mondo moderno, quanto piuttosto di renderlo più salubre».

Il team di ricerca è arrivato alla conclusione che l’ulteriore anticipazione della diagnosi precoce di demenza sia dovuta a un miglioramento delle tecniche di prognosi e all’aumento dell’invecchiamento. È stato anche riscontrato che la mortalità per malattia è aumentata di molto, provocando un numero di decessi “virtualmente doppio” negli over-75.

Sempre più anziani, quindi, da curare e assistere: sarà questa una delle prossime sfide per le economie occidentali nel prossimo futuro – e in alcuni casi già lo è. Un problema che riguarda da vicino l’Italia, dove – negli ultimi anni – la popolazione con capelli bianchi si è diffusa sempre di più (e il trend non accenna ad arrestarsi). La ricerca ha inoltre utilizzato come parametri di riferimento la mortalità per cancro e quella relativa a problemi cardiaci, mettendo in luce il fatto che la demenza si è sensibilmente estesa.

Un’altra considerazione suggerita dallo studio della Bournemouth University ci dice che la stessa, maggiore consapevolezza dovuta a campagne di sensibilizzazione su malattie cardiovascolari e cancro non è stata registrata in campo neurologico.


L’indagine, che ha interessato 20 paesi sviluppati in un arco di tempo di 11 anni, mostra che la demenza è “sproporzionatamente aumentata” in alcuni paesi occidentali in particolare, tra persone di età compresa tra i 45 e i 74 anni, con le donne più esposte rispetto agli uomini.

I consigli per far fronte a questi dati allarmanti sono le consuete regole di buona salute: smettere di fumare, bere con moderazione, fare attività fisica e mangiare cibi sani e nutrienti, in primis frutta fresca e verdure.