Una persone su tre confonde i giorni della settimana, ecco perché

Una persone su tre confonde i giorni della settimana, ecco perché
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Lunedì 31 Agosto 2015, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 16:51
«Pensavo fosse mercoledì invece siamo già a giovedì». Frasi come questa sono fin troppo comuni per non suscitare la curiosità degli psicologi sui meccanismi che “ingannano” la nostra mente.
Perdere il conto dei giorni della settimana, infatti, è frequente e non dipende dall'età. Al punto che capita di farlo a oltre un terzo delle persone. Ma, a correre meno il rischio di essere confusi, sono il lunedì e il venerdì, dotati di una sorta di identità che li rende più distinguibili. A dirlo è uno studio inglese pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Plos ONE” che spiega perché è così facile confondersi, in particolare, tra gli infrasettimanali.

Ricercatori inglesi delle università di York, Lincoln e Hertfordshire hanno chiesto a volontari partecipanti allo studio quali parole sono più fortemente associate a determinati giorni.

Ne è emerso che lunedì e venerdì hanno le rappresentazioni mentali più forti: il primo è legato a termini negativi come “noioso” e “stanco” e il secondo a parole positive come “libertà” e “partire”. Martedì, mercoledì e giovedì, invece, sono meno caratterizzati e ciò li rende più confondibili, cosa che ha fatto ben un terzo dei partecipanti. E anche chi non li ha confusi, ci ha messo più tempo a individuarli.

Il motivo per cui la domanda «Che giorno della settimana è oggi?» è così frequente, secondo lo studio, risiede quindi nel modo in cui rappresentiamo, nella nostra mente, il tradizionale ciclo di tempo socialmente costruito di 7 giorni che plasma la vita sin dalla nascita.

«Il ciclo settimanale viene ripetuto per tutti noi dalla nascita e questo si traduce nel fatto che ogni giorno della settimana cquisisce il suo carattere» secondo David Ellis della Scuola di Psicologia dell'università di Lincoln nel Regno Unito. Un carattere che può essere più o meno distinguibile, ma anche la transizione tra la settimana di lavoro e il week end svolge un ruolo. Tanto che, nel corso di una settimana con un giorno festivo, all'inizio, il numero degli errori è salito a più di metà, con molti partecipanti che sentivano come fossero un giorno indietro nel ciclo dei 7.
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