Via libera all'impianto di un embrione congelato: il padre è morto un anno fa

Via libera all'impianto di un embrione congelato: il padre è morto un anno fa
di Stefania Piras
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Sabato 18 Aprile 2015, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 13:06
Dopo soli due mesi il tribunale di Reggio Emilia ha dato il via libera a una donna di 35 anni all'impianto di un embrione congelato prima che il suo compagno morisse.

Poco tempo fa e poco lontano c’era stata la sentenza pilota a Bologna, ma per emetterla c’erano voluti quattro anni di battaglie legali. In quel caso gli embrioni erano stati congelati 19 anni prima.
Due mesi dopo quella sentenza storica, ne arriva un’altra, velocissima.

Il papà del bambino che potrebbe nascere è morto un anno fa. Aveva 48 anni ed è stato stroncato da un tumore ai polmoni scoperto tardi, in fase terminale. La coppia si era conosciuta nel 2002 e poco dopo aveva cercato di avere un figlio, ma quel bimbo non arrivava. Così nel 2010 hanno bussato alle porte degli studi medici dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, che è un riferimento per questioni di fertilità e fecondazione assistita: dal 1987 ospita il centro italiano di procreazione assistita con un altissimo numero di prelievi ovocitari all'anno: 1250 cicli con embrioni freschi e 450 cicli con embrioni o ovociti congelati.

L’uomo, una volta scoperta la malattia ha deciso comunque di tentare la carta dell’embrione concepito in vitro, semplicemente perché essere genitori era diventato il loro grande, e ultimo, desiderio insieme.

Dopo la morte lei ha cercato di avviare l’iter ma sono arrivati i primi stop: mancava l’altro consenso, quello del secondo genitore. Allora, sono stati i medici a consigliare alla donna di tentare le vie legali. E si è rivelato un suggerimento giusto. La sentenza si regge sul fatto che il consenso di tutti e due c’è nel momento in cui si decide di congelare i propri embrioni, perciò si può dare seguito al desiderio di maternità della donna.

"Nell'ipotesi di embrioni crioconservati - si legge nella sentenza - ottenuti con consenso di entrambi i componenti della coppia, di cui uno successivamente sia deceduto, gli articoli (...) non costituiscono limite alla esplicazione del diritto della donna ad ottenere il trasferimento degli embrioni".

E se l’età della donna non è proprio giovanissima, può scattare secondo i giudici un provvedimento d’urgenza. E’ quello che hanno chiesto e ottenuto, infatti, le avvocatesse modenesi Antonella Orlandi e Giovanna Zanolini.

"Mi impianteranno l’unico embrione che mi è rimasto, dopo due precedenti tentativi falliti. So che questa è la volta buona, perché lui mi è accanto", ha raccontato la donna in un’intervista al Resto del Carlino.