Fedeli o infedeli? Potrebbe essere “colpa” dei geni

Fedeli o infedeli? Potrebbe essere “colpa” dei geni
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Martedì 31 Marzo 2015, 21:30 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 14:09
Fedeli ad un unico partner per tutta la vita o propensi a tradire per provare l'ebbrezza di nuove e mozioni? Una scelta che non deriverebbe solo da ragione e volontà: potrebbe infatti anche essere una “questione di geni”.
A mettere in dubbio il mito della fedeltà eterna sono alcuni nuovi studi presenatti al congresso dell'Associazione europea di psichiatra a Vienna: la fedeltà in campo sessuale.è l'ipotesi avanzata, potrebbe avere una base genetica. E ciò significa che alcune persone sarebbero più o meno predisposte di altre alla monogamia.

Il tema è dei più dibattuti, tanto che al congresso degli psichiatri europei un'intera sessione è stata dedicata al confronto sulle più recenti ricerche in materia. Alcuni primi studi pubblicati di recente, spiega lo psichiatra Richard Balon, del Waynestate University di Detroit (Usa), «suggeriscono che vi sono soggetti più o meno predisposti geneticamente alla fedeltà o infedeltà sessuale. Tale predisposizione gentica sarebbe correlata ai sistemi ormonali della dopamina, l'ormone del piacere e della curiosità» e dell'ossitocina, noto anche come l'ormone della gravidanza e dei legami».

D'altronde, sottolinea l'esperto, «le scimmie come la gran parte dei mammiferi non sono monogami e questo per ragioni evoluzionistiche, ovevro per la necessità di garantire la riproduzione della specie». La prudenza, tuttavia, è d'obbligo: «si tratta di un nuovo ambito di studio - afferma lo psichiatra Marcel Waldinger della Utrecht University in Olanda - nel quale condurre ricerche è molto difficile anche perché molti non ammettono le proprie infedeltà, ed è complicato disporre di un campione ampio. Ci sono però prime evidenze che ci consentono, appunto, di dire che il sistema della dopamina ed i geni sono coinvolti nell'attitudine alla fedeltà anche se sono necessari ulteriori studi per conclusioni definitive».

I geni, ad ogni modo, non sono tutto: va detto, precisano i due esperti, che la predisposizione genetica «si combina sempre con fattori di tipo culturale, religioso, ambientale».
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