Morbillo, ancora allarme in Germania, l'Oms: 145mila morti nel mondo nel 2013

Morbillo, ancora allarme in Germania, l'Oms: 145mila morti nel mondo nel 2013
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Venerdì 27 Febbraio 2015, 22:13 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 21:12
Dopo la morte a Berlino del bimbo con il morbillo si riaprono le polemiche sulle vaccinazioni e la scelta, fatta da molte mamme tedeche, di organizzare i “morbillo party” per far infettare i bambini.

Il morbillo è una delle principali cause di morte infantile, nonostante sia disponibile un vaccino e, nel solo 2013, è stato responsabile di 145.700 decessi nel mondo. La maggior parte dei quali in bambini con meno di 5 anni.

I dati sono dell'Organizzazione mondiale della sanità . Grazie al vaccino, si stima che siano state evitate 15,6 milioni di morti, calate el 75% tra il 2000 e il 2013, e sempre nello stesso arco di tempo la copertura vaccinale con la prima dose somministrata nel primo anno di vita è salita dal 73% all'84%.

Le persone più a rischio per la malattia e le sue complicazioni, spiega l'Oms, sono i bambini, le donne incint non vaccinate e chi non è immunizzato. L'obiettivo dell'Oms è di eliminare questa malattia, potenzialmente letale e prevedibile, entro il 2020.

Così in Germania. I genitori dovrebebro tenere a casa i neonati finché non si sarà fermata l'epidemia di morbillo, la più grave dall'introduzione della legislazione sui vaccini nel 2001. L'appello, serio, è stato lanciato a Berlino, in Germania, dall'associazione dei medici pediatri e dell'infanzia, che reagisce così alla recente morte di bambino di 18 mesi che aveva contratto il virus.

«Sconsigliamo ai genitori di portare i neonati nei luoghi pubblici» ha spiegato il portavoce dell'associazione Sean Monks. Al momento, avvertono gli specialisti, il pericolo di contagio è alto e la diffusione della malattia continua a crescere: anche se è raro che accade, il virus può uccidere, come nel caso del piccolo di 18 mesi, deceduto pochi giorni fa nonostante il ricovero in ospedale.

Per i medici pediatri non si tratta di inutile allarmismo. Non bisogna esagerare la situazione, «ma per stare sicuri meglio rimanere a casa con i neonati al momento», conferma anche Jan Leidel, presidente della commissione permanente vaccini. Da mesi la capitale sta vivendo la peggiore epidemia degli ultimi 15 anni.

Da ottobre, da quando è esploso il primo focolaio in un rifugio per richiedenti asilo, i casi di contagio sono stati oltre 650, adulti e bambini. Il 90% delle persone infettate non erano vaccinate, e circa uno su quattro è dovuto ricorrere al ricovro ospedaliero. I casi registrati sono circa 80 a settimana.
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