Roma, Banca del latte: il Bambino Gesù premia le mamme donatrici

Roma, Banca del latte: il Bambino Gesù premia le mamme donatrici
di Federica Macagnone
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Sabato 28 Marzo 2015, 19:06 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 14:06

Donatrici. Ma prima di tutto mamme. Sono una cinquantina le donne romane (venti delle quali presenti all'evento) premiate per aver donato alla Banca del Latte dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù il nutrimento per i bimbi che non possono essere allattati.



Il riconoscimento è stato consegnato al Palazzo dei Congressi nel corso della due giorni (28 e 29 marzo) di Dieta Live, un’iniziativa di informazione scientifica e culturale interamente dedicata alle diete e finalizzata all’educazione alimentare. Le mamme, rigorosamente accompagnate dai loro bambini, sono state premiate con coccarda, attestato e una maglietta ricordo in cui campeggia la scritta: “Io ho donato il latte”. Hanno età diverse e un sentimento comune: donare fa bene. Non solo ai bambini in stato di necessità ma anche al cuore. «Avevo tanto latte e per me è stato normale donarlo – ha detto Maria Aiello, una delle mamme premiate – Non bisogna rinunciare ad allattare, anche quando ci sono difficoltà. In più, quando si ha la possibilità, è importante donarlo. È un gesto semplice ma importante e aiuta gli altri».

Il latte umano, infatti, ha un potere antinfettivo, è fondamentale per prevenire allergie alimentari gravi, ma anche per l’alimentazione dei piccoli nati prematuri, per i bambini con grave malnutrizione o per quelli che hanno subìto interventi chirurgici di asportazione intestinale.
«Il latte materno ha delle caratteristiche nutrizionali che lo rendono insostituibile – ha detto la dottoressa Antonella Diamanti, responsabile della Banca del Latte del Bambino Gesù – Quando il latte materno c'è va utilizzato. Il ricorso ai sostitutivi, oggi, varia dal 30 al 50 per cento, dunque va promosso l'allattamento al seno».

Per le mamme che non hanno questa possibilità esiste la Banca del latte umano donato (BLUD), un’attività nata nel 1989 per raccoglierlo e metterlo a disposizione dei neonati che ne hanno un bisogno vitale. In Italia ne sono nate negli anni 31, nel Lazio unico riferimento per le neo mamme con questa necessità è l'ospedale Bambino Gesù di Roma. Dalla banche del latte sono passate negli anni 837 mamme, per un totale di 8.663 litri donati e una media di oltre 450 litri l’anno.

Il latte umano proviene da mamme interne all'ospedale e madri esterne. Una donna che volesse diventare donatrice deve contattare la BLUD e sottoporsi a una serie di accertamenti. Una volta risultata idonea la mamma può tirarsi il latte a casa dopo la poppata del figlio, riporlo nel congelatore (a una temperatura specifica) e attendere un addetto dell'ospedale che verrà a ritirare i biberon (forniti in precedenza dalla struttura). «Una piccola goccia donata da ognuna, insieme alle altre, può trasformarsi in tanti litri – ha detto Anna Maria Cappelli, dietista coordinatrice della Banca del latte al Bambino Gesù – Abbiamo avuto una mamma che in quattro mesi ha donato 80 litri ma ognuno dà ciò che può in base alle sue possibilità».

Negli ultimi anni il numero delle donatrici è cresciuto significativamente ma è un'esigenza che non conosce limiti. «Ne servirebbe molto di più – ha continuato la dottoressa Diamanti - In Italia c'è una grossa sensibilità all'allattamento al seno e alla donazione ma il latte materno è un bene limitato e non riusciamo ad approvvigionare tutti i bambini che ne hanno bisogno. Avendone di più aiuteremmo i piccoli e renderemmo più felici anche le famiglie».