Roma, al via la campagna mondiale per bonificare i nomi nazisti dalla terminologia medica

Roma, al via la campagna mondiale per bonificare i nomi nazisti dalla terminologia medica
di Franca Giansoldati
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Lunedì 8 Giugno 2015, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 18:11
Parte da Roma la campagna mondiale per cambiare nome a decine di patologie che portano ancora il nome di criminali di guerra, nazisti, medici-aguzzini che testarono direttamente sugli ebrei i trattamenti. Nomi come Clauberg, Hallorvonden o Spatz che per la Storia evocano torture e lager, per la comunità scientifica sono definizioni tecniche, entrate nel linguaggio accademico, per definire malattie oppure test.
Come per esempio il test di Clauberg, che misura l’azione del progesterone, nelle coppie che si sottopongono alla fecondazione. Clauberg fa riferimento a Carl Clauberg, ginecologo a Konisberg, che nei lager lavorò sulle donne ebree, studiandone i periodi fertili e la sterilità. Più che un medico era un aguzzino. Gilberto Corbellini, ordinario di Storia della Medicina, è tra coloro che nel convegno organizzato dalla Sapienza, con l’appoggio della comunità ebraica mondiale, chiedono la bonifica etica della nomenclatura medica, cancellando gli eponimi usati per denotare alcune malattie che ricordano medici che aderirono al nazismo, macchiandosi di gravi crimini. «Come nei casi di Julius Hallervorden e Hugo Spatz, neuropatologo il primo e psichiatra il secondo, che insieme danno il nome a una sindrome neurodegenerativa, ma che avevano espiantato e studiato i cervelli di centinaia di bambini, adolescenti e malati di mente uccisi nell’ambito del progetto nazista che dal 1939 prescriveva l’eutanasia per i soggetti ritenuti non degni di vivere». Oppure la sindrome di Reiter, cioè di una infiammazione dei tessuti connettivi scatenata da infezioni batteriche, prende il nome di Hans Reiter. Durante la seconda guerra mondiale, il regime nazista e l’esercito tedesco effettuarono centinaia di pratiche di «sperimentazione umana», usando e costringendo come cavie i deportati in diversi campi di concentramento.
La campagna è organizzata dall’Università La Sapienza ed è destinata a marcare una svolta epocale. Tra i relatori che sono stati chiamati il rettore Eugenio Gaudio, il rabbino capo e medico Riccardo Di Segni, Cesare Efrati (Ospedale israelitico). Serve un accordo internazionale per cancellare i nomi. Si tratta di un gesto di alto valore etico. Malgrado i crimini di cui si macchiarono decine di nazisti, molti dei quali processati e ritenuti colpevoli, le loro ricerche e i loro dati vengono usati come materiale per ricerche attuali (come le tecniche di congelamento impiegate da università americane), o come metodi diffusi ancora nella pratica clinica. La lista dell’orrore è’ lunga: Hans Eppiner, Murad Jussuf Bei Ibrahim, Eduard Pernkof, Hans Joachim Scherer, Walter Stoeckel e Friedrich Wegener . Oltre a propagandisti dell’eugenica razziale e dell’eutanasia per i ritardati mentali: Eugene Charles Apert, Wilhelm His jr., Robert Foster Kennedy e Madge Thurlow Macklin».

Questi esperimenti venivano compiuti per testare la resistenza umana in condizioni estreme o sperimentare vaccini, ma spesso erano legati alla perversione del personale medico. Dal congelamento-raffreddamento prolungato, alla sterilizzazione, alla esposizione a raggi x, alla castrazione chirurgica. Vi erano poi esperimenti gemelli monozigotici o cura ormonale dell’omosessualità.
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