Gravidanza, occhio all'accoglienza
dell'ospedale dove si partorirà

Gravidanza, occhio all'accoglienza dell'ospedale dove si partorirà
1 Minuto di Lettura
Venerdì 6 Giugno 2014, 20:27
ROMA «Quello di cui le donne incinta hanno veramente bisogno è l'accoglienza, ancor più del ricovero. Le future mamme vivono un momento molto importante e delicato, le strutture dove andranno a partorire devono essere adeguate». Parte così il dibattito vhe dà il via al XIX Congresso nazionale “Benessere e belezza in gravidanza”, organizzato dall'Agico, l'Associazione ginecologi consultoriali, puntando sull'adeguatezza delle strutture e sulla necessità che gli ospedali e i consultori camminino l'uno a fianco fell'altro, confrontandosi.
Il congresso, che si è svolto in questi giorni a Roma, è stato organizzato dal presidente dell'Agico, il professor Luigi Cersosimo, e ha avuto come obiettivo il confronto tra esperti del settore su patologie, disturbi, alimentazione e cure nel periodo della gestazione.

E' stato, però, anche l'occasione per discutere sui limiti che i tagli alla sanità impongono alla crescita scientifica e all'accoglimento. Nel dibattito, curato dal giornalista-ginecologo Marco Sani, molti addetti ai lavori hanno portato la loro testimonianza, a cominciare dal professor Giovanni Battista Serra, past president della Federazione italiana di Ostetricia e ginecologia, il quale ha lanciato l'alalrme come ospedaliero: «E' tutto affidato alla buona volontà del singolo medico. Le alte professionalità di cui dispone l'Italia nel settore evitano che ogni giorno la situazione precipiti, ma quanto si potrà continuare con questi ritmi? Gli interventi non possono essere più rimandati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA