Leggi Bologna ma il pensiero è ancora a Udine. Perché se è vero che nel pomeriggio si capirà molto della corsa-Champions, aperta ora a 5 squadre, le ultime 48 ore - tra la decisione della Lega Calcio di non concedere alla Roma la possibilità di giocare contro i friulani in una data diversa dal 25 aprile e le riflessioni a voce alta del presidente Lotito («Hanno fermato una partita per un codice giallo») - sono state troppo travagliate per non tornarci. De Rossi, quindi, lo fa suo malgrado, abbozzando un sorriso carico di amarezza: «Mi trovo completamente allineato alle parole della società. La Lega ha sempre aiutato le squadre che giocano in Europa, stavolta si è creato un precedente particolare che a mia memoria è la prima volta che accade. Mi dispiace che il presidente Casini non abbia ascoltato le nostre richieste, legittime e sacrosante. E mi dispiace anche che l’uomo delle competizioni della Lega, Andrea Butti, un uomo di calcio, non ci abbia aiutato e capito. Lui sa benissimo quanto un giorno in più o in meno, anche solo nei viaggi, sia determinante per una squadra. Ma non voglio neanche che si crei quello che chiamo effetto Florida, quando alcune parole se ripetute sempre ti restano in testa e diventano devastanti. Se ripetiamo sempre che siamo stanchi alla fine ci crederemo. Quindi mettiamo un punto e andiamo avanti». Sembra semplice. Il punto di Daniele è stato messo con la matita. Basta infatti un’altra domanda sulle parole di Lotito che viene cancellato quasi immediatamente: «Ricordo il tweet della Lazio delle ore 20.42 “Forza Evan, ti siamo vicini”. E io non ho mai visto fare un tweet per un codice giallo. C’era la percezione di qualcosa di molto grave. Non lo è stato, ne siamo tutti contenti, ma nessuno deve rinfacciarci che il nostro amico non sia morto o non sia ancora in ospedale con i postumi di un infarto. Quando ho parlato di gente che vede il marcio è questo. Se te lo scrivono sui social dei tifosi sfegatati o ragazzini di 15 anni, ti dà fastidio per 30 secondi e poi passa, se invece lo facciamo noi è diverso. Ed è la cosa che è uscita anche in delle chiacchierate con Butti e Casini, come se quanto successo fosse una nostra colpa. È un peccato. Con Lotito ho un buon rapporto, ma stavolta ha sbagliato, gli è sfuggito un colpo a vuoto. Se qualcuno mette davanti l’interesse di una vita dovremmo essere tutti d’accordo. Non solo alle 20.42 ma fino ad oggi».
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