Eseguito il primo trapianto di pene negli Usa. Tanti altri uomini in attesa

Trapianto di pene a un uomo di 64 anni, Thomas Manning
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Lunedì 16 Maggio 2016, 17:28 - Ultimo aggiornamento: 17:59

Primo trapianto di pene negli Stati Uniti. A riceverlo un uomo di 64 anni, il cui organo era stato rimosso a causa di un tumore. L'intervento, eseguito al Massachusetts General Hospital di Boston, è descritto dai sanitari sul 'New York Times'.

Thomas Manning, un bancario di Halifax, si è sottoposto al trapianto effettuato con un'operazione di 15 ore tra l'8 e il 9 maggio. L'organo è stato prelevato da un cadavere. «Voglio tornare quello che ero», ha detto nei giorni scorsi dall'ospedale Manning, assicurando di sentirsi bene. «Siamo cautamente ottimisti», ha aggiunto Curtis L. Cetrulo, che ha diretto il team chirurgico, forte di una dozzina di specialisti in chirurgia e 30 altri sanitari. «Stavamo navigando in acque inesplorate», ha sottolineato.

 

 


Questo intervento è sperimentale, e fa parte di un programma di ricerca attivato in Usa per aiutare i veterani vittime di gravi lesioni pelviche, oltre ai malati di tumore e ai sopravvissuti a un incidente stradale. Se tutto procederà secondo le attese, il paziente recupererà la funzione urinaria in poche settimane e quella sessuale nell'arco di qualche mese, ha detto Cetrulo.

Manning è voluto uscire allo scoperto per combattere lo stigma associato alle lesioni genitali e a questi particolari tumori. «Non nascondiamoci dietro un muro», ha detto raccontando la sua storia. E già un altro paziente, vittima di ustioni dopo un incidente d'auto, è pronto all'intervento e verrà operato non appena si troverà un donatore disponibile, ha spiegato Cetrulo.

Anche i chirurghi della Johns Hopkins University School of Medicine stanno pianificando di eseguire trapianti di pene, e un veterano ferito in Afghanistan è già in lista d'attesa da diversi mesi. Secondo Cetrulo l'operazione costa tra i 50 mila e i 75 mila dollari; entrambi gli ospedali stanno finanziando di tasca propria le procedure, mentre i chirurghi donano il proprio tempo.

Nel mondo solo altri due trapianti di pene sono stati riportati in letteratura, uno fallito in Cina nel 2006 e uno di successo in Sud Africa nel 2014. I veterani sono al centro del programma di trapianti negli Usa, anche perché i tassi di suicidio sono molto elevati nei soldati con gravi danni ai genitali. E non si tratta di eventi rari. Dal 2001 al 2013 ben 1.367 militari hanno subito lesioni genito-urinarie in Iraq o in Afghanistan, secondo i registri del Dipartimento della Difesa americano.

«Si tratta di ragazzi di 18-20 anni, che sentono di non avere speranze di una vita intima e sessuale», ricorda Cetrulo.
Da questo punto di vista un trapianto di pene può salvare loro la vita. In ogni caso, il team di Cetrulo perfezionerà la tecnica sui civili, per poi passare ai militari. Obiettivo dei medici anche quello di ridurre al minimo, o persino eliminare, il bisogno di farmaci anti-rigetto per questi pazienti.

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