Perché la sfida contro lattina-selvaggia diventa un partita legata al decoro e all’igiene urbana. Nelle stesse aree di centro storico e di Fontivegge, di sera non solo non si potranno vendereper l’asporto bevande(la battaglia è contro l’alcol) in lattine e bottiglie, ma lattine e bottiglie non potranno neanche essere portate a spasso da chi le utilizza in quegli spoazi. Quindi bere una birra sulle scalette del Duomo o in piazza Danti, sempre dalle otto di sera alle sei del mattino non sarà più possibile. Chi sgarra si becca la multa da 450 euro. Le mosse del Comune hanno avuto origine operativa nella riunione in prefettura del Comitato per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto venerdì della scorsa settimana. Lì è stato fatto il punto della situazione anche alla luce di quello che era successo in piazza Danti la notte dalla super rissa con sette indagati, una mandibola fratturata a pugni e la città sbattuta in giro per l’Italia per la notte di follia. Chiusa la stagione dell’ordinanza che ha portato alla chiusura anticipata dei bar, arriva quella dell’ordinanza che rende più responsabili non solo gli esercenti, ma anche gli avventori. Un cambio di rotta anche dopo le polemiche legate agli assembramenti notturni e alla stretta che ha fatto male alle attività già stremate dal lockdown. Logico che i divieti dovranno andare a braccetto con i controlli. C’è un’altra partita che si gioca sul fronte della sicurezza legata alle misure anticoronavirus. È quella delle mascherine. Anche in questo caso il sindaco Andrea Romizi ha messo nero su bianco un’altra ordinanza. Anche questa entrerà in vigore domani e resterà in vigore per un mese visto che durerà fino all’11 luglio. È quella che riporta l’obbligo di indossare le mascherine sia in centro storico che a Fontivegge «in tutti i casi di stazionamento». Obbligo che andrà avanti dal venerdì alla domenica dalle cinque del pomeriggio alle sei del mattino successivo. Altra misura per difendere dagli assembramenti le due aree che tornano a essere zone rosse.
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