Terni, denunciata dalla vicina di casa per lesioni ma le prove erano false: assolta 52enne

L'avvocato Attilio Biancifiori recupera le radiografie in ospedale e tira fuori dai guai la donna

Terni, denunciata dalla vicina di casa per lesioni ma le prove erano false: assolta 52enne
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 00:40

TERNI - I rapporti tra le due vicine di casa erano tesi da tanto tempo.

Si sono incrinati definitivamente nel 2017, quando una delle due, oggi 74enne, ha fatto due denunce in rapida successione nei confronti dell’altra donna, che ha 52 anni.

Finita a processo con le pesanti accuse di danneggiamento e lesioni personali è stata assolta dal giudice, Chiara Mastracchio.

Per lei la fine dell’incubo è arrivata dopo tante udienze, perizie e controperizie, grazie all’intuito del suo avvocato Attilio Biancifiori. Il legale si è trasformato in detective ed è riuscito ad avere la prova che le fratture di tre vertebre al centro del processo non erano legate al pugno alla schiena rifilato dalla 52enne ma che erano esito di un incidente che la donna aveva avuto venti giorni prima della lite nel cortile condominiale.

La certezza è che tra le due, che abitano a Narni in un gruppo di villette a schiera, non è mai corso buon sangue.

Le discussioni erano all’ordine del giorno. Una mattina la 74enne, che ha parcheggiato l’auto a corso del Popolo, se la ritrova rigata. E’ convinta che il fatto sia opera della vicina di casa e va a denunciarla.

Qualche giorno dopo l’episodio più grave, che si consuma tra le villette di Narni dove le due donne abitano.

La più giovane è seduta sul suo scooter col motore acceso, l’altra la invita a spegnerlo perché le dà fastidio il rumore. In quei frangenti la 52enne l’avrebbe colpita con un pugno alla schiena. La donna va al pronto soccorso dell’ospedale di Narni, fa la radiografia da cui risulta la fratture di tre vertebre con esiti invalidanti.

E’ la goccia che fa scattare la seconda denuncia, e poi il rinvio a giudizio della 52enne.

La più anziana porta anche un testimone, che conferma la lite e il pugno. Durante le udienze una valutazione peritale del consulente di parte Luigi Carlini introduce dubbi scientifici sulla dinamica, che incrinano il quadro accusatorio. Segue l’istruttoria infinita e di fronte al giudice, che vuole vederci chiaro e dispone un’altra perizia, sfilano medici legali e radiologi.

L’avvocato Attilio Biancifiori, convinto dell’estraneità della sua assistita, nel frattempo avvia indagini investigative a latere. Riesce a recuperare nell’archivio del pronto soccorso dell’ospedale di Narni un esame radiografico che la 74enne aveva fatto venti giorni prima che andasse in scena la presunta aggressione per via del motorino acceso su cui era seduta la vicina di casa della donna. Quell’esame, per il legale, è la prova che le fratture costali erano preesistenti.

In aula emerge che la donna che ha denunciato l’odiata vicina di casa, rispondendo alle domande di Biancifiori, aveva negato di aver avuto precedenti traumi e di essersi sottoposta ad accertamenti radiografici prima di quel giorno.

Il pm Andreani nella sua requisitoria chiede la condanna della 52enne a 19 mesi di reclusione ma i referti dell’ospedale hanno un peso sull’esito del processo.

Il giudice Mastracchio la assolve da tutte le accuse.

Le motivazioni entro novanta giorni.

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