Nocciole, in arrivo una piattaforma digitale per il monitoraggio sulla raccolta dati

Nocciole, in arrivo una piattaforma digitale per il monitoraggio sulla raccolta dati
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Sabato 16 Marzo 2024, 04:20

Il progetto è coordinato dall'Unitus in collaborazione con produttori e professionisti del territorio Continua la proficua collaborazione tra Cpn (Cooperativa Produttori Nocciole) e il mondo della ricerca per un'agricoltura sempre più sostenibile e innovativa. Si è tenuto il 12 marzo scorso a a Caprarola il primo evento formativo del progetto denominato Pcdbio, coordinato dal Dipartimento di Scienze agrarie e forestali dell'Università degli studi della Tuscia in collaborazione con corilicoltori e castanicoltori del territorio, nell'ambito del Psr Regione Lazio - Misura 16 "Cooperazione".

Il progetto è stato illustrato dal docente dell'ateneo viterbese Stefano Speranza, dal ricercatore Federico Brugneti e dai dottori agronomi Lorenzo Bracci, Marco Sciarpa e Gianluca Santinelli, introdotti e moderati da Maurizio Elia, alla presenza in platea dei rappresentanti di varie realtà tra cui la Riserva Naturale Regionale del Lago di Vico.

Gli interventi dei relatori hanno toccato temi fondamentali per la corilicoltura e non solo, quali il riconoscimento e i metodi di difesa dai principali insetti e agenti patogeni del nocciolo e del castagno, le corrette tecniche di rilevamento dei parassiti e del grado di infestazione presente e le migliori strategie di protezione delle colture.

Nel dettaglio, l'obiettivo del progetto è mettere a breve a disposizione degli agricoltori una piattaforma digitale per il monitoraggio e la raccolta dati, gratuita online e tramite app.

Questa sarà in grado di inviare, una volta elaborate le informazioni ricevute da tutti i partecipanti ai monitoraggi, degli "alert" ai produttori per avvisarli della presenza di patologie e insetti sulle piante in una determinata zona. A un ottimale funzionamento della piattaforma è necessaria ovviamente la collaborazione degli agricoltori, in modo tale che siano loro, e non solo i tecnici, a inserire i dati dei monitoraggi sulle coltivazioni: a tal scopo sono state programmate varie giornate formative, di cui quella del 12 marzo è stata la prima, in cui docenti e ricercatori universitari specializzati sia nella parte fitopatologica che in quella entomologica incontrano produttori, agronomi e chiunque abbia interesse a partecipare. 

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