Detenuto stupratore vicino di cella: il sex-offender ha lasciato il carcere

Un ragazzo di 23 anni ha riferito di aver riconosciuto il suo violentatore dopo 17 anni: era nel carcere di Teramo con lui

Detenuto stupratore vicino di cella: il sex-offender ha lasciato il carcere
di Daniela Facciolini
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Martedì 2 Aprile 2024, 10:43

Finisce in procura del presunto caso di abusi sessuali, raccontato nei giorni scorsi da un giovane detenuto di 23 anni, che avrebbe ritrovato e riconosciuto in carcere, 17 anni dopo, il suo violentatore. Gli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Teramo depositeranno questa mattina al magistrato l’informativa raccolta in questi giorni, dopo aver avviato una indagine interna, nella casa circondariale di Castrogno. Il magistrato poi deciderà se aprire un’inchiesta o meno. È tutto da ricostruire, infatti, la vicenda che questi giorni è stata resa nota da Ariberto Grifoni del Partito Radicale in seguito alla visita a Castrogno per Pasqua assieme con una delegazione di personalità teramane: il giovane detenuto ha raccontato proprio a Grifoni di avere ritrovato e riconosciuto il suo presunto aguzzino che 17 anni prima avrebbe abusato di lui quando aveva 5 anni. Nel penitenziario è stata subito avviata un’indagine interna: gli agenti hanno cercato di ricostruire tutti i passaggi cercando di individuare il presunto orco. Quest’ultimo sarebbe uscito dal carcere già venerdì scorso, rimesso in libertà dopo aver scontato la pena. Secondo quanto si apprende però i due all’interno di Castrogno non si trovavano propriamente nella stessa ala, ma dalla parte opposta: il presunto orco, infatti, sarebbe stato confinato nell’ala dedicata ai sex offender, ovvero dove sono collocati i detenuti accusati di reati sessuali, tra questi anche i pedofili. «I due non erano vicini di cella, ma si sarebbero incontrati lungo la scalinata incrociandosi forse un paio di volte, non di più», trapela dal carcere. Il giovane detenuto, dunque, avrebbe incrociato proprio in quel frangente gli occhi dell’uomo, riconoscendo il presunto aguzzino.


Toccherà ora al magistrato avviare accertamenti su una storia agghiacciate, così come raccontata da giovane, e ricostruire una vicenda che secondo i racconti sarebbe maturata in contesto di forte disagio familiare. Il giovane detenuto, arrivato di recente a Castrogno, dopo essere fuggito da una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, una Rems, ha raccontato al suo piantone prima e poi all’esponente radicale di avere subito una violenza sessuale 17 anni prima, quando aveva all’incirca 5 anni. La cosa più inquietante è che il presunto orco sarebbe stato un amico di famiglia, un uomo che frequentava la casa della madre. Una storia di abusi che è stata raccolta dall’esponente radicale e raccontata poi alla stampa. «Sua madre era tossicodipendente e un amico di questa donna avrebbe abusato di lui», ha raccontato Grifoni parlando di un giovane cresciuto in un ambiente familiare difficile, tanto da finire in carcere anche lui proprio per maltrattamenti in famiglia.

Grifoni ha chiesto nei giorni scorsi che il giovane fosse trasferito e portato via da Castrogno, per le sue condizioni psichiatriche.

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