Le avrebbe detto: «Togliti la mascherina, quanto sei bella, sei la mia fidanzata»: avvicinandosi a lei e mettendole le mani sul viso, altre volte abbracciandola, poggiandole il braccio sulle spalle cercando così di farla avvicinare al suo corpo. Detta così questa frase, questi atteggiamenti potrebbero apparire come un comportamento di coetanei, tra amici o compagni di scuola. Ma a rivolgere questi pesanti apprezzamenti sarebbe stato un bidello nei riguardi di una minore, per di più all'interno di un istituto scolastico dell'Aquila: il Leonardo Da Vinci- O. Colecchi.
Le indagini della Squadra mobile, che non sono ancora concluse, ruotano su un 60 enne assistente scolastico del Colecchi che nei giorni scorsi è stato raggiunto dall'obbligo di dimora nel Comune di residenza con il divieto di uscire dalle 20 alle 7. Secondo l'accusa, il collaboratore scolastico a partire dall'inizio dell'anno avrebbe più volte molestato una studentessa minore rivolgendosi a lei affermando di essere il suo fidanzato.
L'ultimo e più grave episodio si sarebbe verificato il 19 gennaio di quest'anno, quando la studentessa, uscita dalla propria classe per andare in bagno, rivolgendosi al collaboratore scolastico per farsi aprire la porta del bagno, mentre lui era in compagnia di un'altra persona l'avrebbe presentata come sua fidanzata: «Questa è la mia fidanzata, levati la mascherina, fai vedere quanto sei bella!».
La minore avrebbe reagito seccamente a tale approccio, insistendo per avere le chiavi della toilette.