Coronavirus viaggia nell'aria? L'Iss smentisce: «Non ci sono prove»

Coronavirus viaggia nell'aria? L'Iss smentisce: «Non ci sono prove»
di Giuseppe Scarpa
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Sabato 4 Aprile 2020, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 13:17

Mascherine sì, mascherine no. Il dibattito sull'impiego, soprattutto delle chirurgiche, domina a livello internazionale. Sono realmente efficaci per contenere la diffusione del coronavirus? L'Oms (l'Organizzazione Mondiale della Sanità) sembra orientata a modificare le sue linee guida. Renderle più stringenti, all'inizio della pandemia non si prevedeva l'uso di mascherine per chi non era contagiato. Un nuovo studio americano sottolinea la facilità con cui il Covid-19 si muove nell'aria, anche oltre il metro di distanza. Per adesso i Paesi vanno in ordine sparso, c'è chi obbliga a indossarle sempre, come in Repubblica Ceca e in Slovacchia, chi solo in determinati luoghi, ad Hong Kong sui mezzi pubblici, e chi invece lo consiglia caldamente, tra questa figura proprio l'Italia.

«Coronavirus viaggia col respiro ad ampie distanze». Oms verso revisione uso mascherine. Iss: no evidenze
 



Il governo Conte, però, potrebbe modificare la sua politica anche in virtù delle nuove decisioni che assumerà l'Oms. L'Europa, intanto, per cercare di liberare i Paesi più affamati di questo presidio sanitario allenta la morsa delle tasse. È la stessa presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a spiegarlo, citando, tra l'altro, proprio il nostro Paese: «per fare un esempio, in Italia vengono applicati un dazio del 12% e un'Iva del 22% su alcune mascherine o indumenti protettivi che importiamo da Paesi come la Cina. La nostra decisione renderà questi articoli un terzo meno costosi». In Italia fra le ipotesi allo studio del governo sul fronte mascherine c'è anche il ribasso permanente dell'Iva al 5%.

LA RICERCA
Non solo le grandi gocce che si liberano con tosse e starnuti: le particelle di coronavirus possono viaggiare nell'aria anche sulle gocce molto più piccole e leggere che sono in grado di raggiungere distanze fino a 1,8 metri. A riaccendere la discussione è l'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, con una lettera indirizzata al capo delle politiche scientifiche della Casa Bianca. La virologa Ilaria Capua, dell'Università della Florida ha detto che «non possiamo escludere il propagarsi del coronavirus dai condizionatori». Trovare una risposta attendibile è importante perché da questa potranno dipendere le future misure di prevenzione. Per esempio, l'Oms potrebbe rivedere le sue raccomandazioni sull'uso delle mascherine alla luce di nuove evidenze scientifiche, come ha detto alla Bbc l'infettivologo David Heymann. L'esperto presiede il gruppo di consulenti dell'Oms chiamato a esprimere un parere sulla necessità che un maggior numero di persone indossi la mascherina. «L'Organizzazione mondiale della sanità - ha detto - sta riaprendo la discussione, esaminando le nuove prove per vedere se dovrebbe esserci un cambiamento sull'uso delle mascherine».
In attesa di fare chiarezza, le posizioni all'interno della comunità scientifica restano discordi. Per il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, non ci sono al momento evidenze che il nuovo coronavirus circoli nell'aria. Questa via era nota in determinati contesti, come quelli sanitari, ma al momento la letteratura scientifica indica che le principali vie diffusione del virus sono quelle per droplet e per contatto. Dello stesso avviso l'epidemiologo Giovanni Rezza dell'Iss. Certamente se i dati sulla trasmissione per via aerea e su distanze maggiori rispetto a quella di sicurezza di un metro finora raccomandata verranno confermate, sarà necessario rivedere le regole.
Ad accendere il dibattito, era stato in marzo lo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, secondo cui il virus può sopravvivere fino a tre ore nell'aria e nelle goccioline di saliva.
Più recentemente il Massachusetts Institute of Technology (Mit) ha confermato il dato sulle distanze più ampie che le goccioline sospese nell'aria possono percorrere. Harvey Fineberg, capo della commissione sulle malattie infettive permanenti dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti e autore della lettera alla Casa Bianca, cita lo studio dell'università del Nebraska condotto in 11 stanze di isolamento nelle quali erano ricoverati pazienti con la Covid-19 e dove sono stati trovati campioni dell'Rna del virus a oltre 1,8 metri dai pazienti. In Italia, proprio ieri, un team di esperti, Alessandro Miani, docente di Prevenzione ambientale all'Università di Milano, Gianluigi De Gennaro chimico dell'ambiente e Leonardo Setti Biochimico industriale hanno ribadito l'importanza dell'uso delle mascherine: «Ci sono evidenze recenti negli studi effettuati a Wuhan fuori dagli ospedali, il metro di sicurezza non può bastare per limitare la diffusione dell'epidemia. Bisogna indossare le mascherine sempre».

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