Tegola da tre milioni sul Comune
di Cassino per espropri non pagati

Il comune di Cassino
di Domenico Tortolano
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Sabato 17 Dicembre 2016, 19:32
Pesante tegola sulle anemiche casse del comune di Cassino condannato a pagare dal tribunale, con sentenze definitive, a due cittadini e ad una società petrolifera la cospicua somma complessiva di tre milioni e 200 mila euro. La batosta finanziaria arriva a fine anno con il comune  che va avanti da alcuni mesi con le anticipazioni di cassa arrivate alla quota massima consentita di circa 12 milioni di euro. Tanto che il sindaco D’Alessandro ha ipotizzato, nel consiglio comunale di giovedi sera, un eventuale ricorso nel 2017 al dissesto finanziario. La causa del deficit deriva  dalle minori entrate dei tributi comunali e dai ritardi nei trasferimenti statali. Ed anche perché risultano non ancora sbloccati presso Poste italiane, per pignoramenti passati,  circa 900 mila euro.  Tanto da far passare  da un positivo di due milioni a giugno scorso fino ad attivare le anticipazioni di cassa schizzate in sei mesi al massimo. Un rientro che potrà iniziare, ma senza grosse prospettive,  nel 2017, con  nuove entrate degli utenti per i servizi erogati e per il pagamento di tributi e di quelli in fase di recupero da parte di due società esterne. Intanto c’è sofferenza di cassa e i tre creditori milionari  dovranno aspettare ancora ed intanto maturano gli interessi. Il comune dovrà pagare a due cittadini i terreni espropriati diversi anni fa per costruire le case popolari. Somme all’epoca non pagate ed ora salite attraverso una serie di ingiunzioni e cause perse ad un totale di un milione e 500 mila euro. Un proprietario dovrà incassare 700 mila euro mentre l’altro 800 mila. 
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