RAGAZZI ASCOLTATEMI...
Lei nei giorni scorsi ha pronunciato una frase diretta soprattutto ai giovani: «Sì, stiamo a casa. D’altronde non capita tutti i giorni di salvare l’Italia... stando in pigiama». Qual è la cosa che la preoccupa di più? «La percezione sbagliata che hanno i giovani, pensano di essere immuni e protetti, non è così. Il rischio di contrarre una severa polmonite interstiziale, che comunque lascia delle conseguenze sul fisico, lo hanno anche i più giovani. Non è un semplice taglio che si rimargina. Uno scorretto comportamento può non solo compromettere la loro salute, ma soprattutto aumentare il diffondersi del contagio e di conseguenza affaticare il sistema sanitario al punto da essere in difficoltà nella cura di pazienti con malattie croniche o di fronte a eventi traumatici, un incidente stradale per fare un esempio».
CALDO, VERITÀ E FAKE
Possiamo sperare in un aiuto dall’arrivo della stagione calda? «Un’altra sciocchezza che ho sentito è quella sulle alte temperature, i 26 gradi ucciderebbero il virus. Non è così, è una fake news, visto che il virus vive benissimo dentro di noi che abbiamo all’incirca una temperatura corporea di 37 gradi. L’unico ragionamento serio da fare è quello che con il caldo si sta all’aperto, non si crea quell’effetto aerosol dei luoghi affollati, e questo può aiutare a rallentare il contagio. Non solo, d’estate il nostro fisico funziona meglio e combatte meglio, d’inverno l’aria secca asciuga le mucose della bocca e del naso e il virus entra e si annida nel nostro corpo più facilmente».
COSA DOBBIAMO FARE
A Latina i casi aumentano, la situazione del capoluogo e di Fondi secondo la Asl è preoccupante, oltre a stare a casa quale altro consiglio ci può dare? «Rigorosissime norme di igiene personale e pulizia degli ambienti, vestiti e oggetti. Usare il sapone il più possibile. Il virus non è un essere vivente e non è neppure in grado di ripararsi da solo se viene danneggiato. Io lo definirei una macromolecola, e come tale, è facilmente attaccabile. Il migliore agente per annientarlo è il sapone perché le sue molecole spezzano i legami tra i vari componenti del virus e creano danni irreparabili. Quindi il miglior antidoto è il sapone: solido, liquido, come volete. E attenzione alle superfici e agli ambienti, ai telefoni cellulari, tenga conto che nell’aria il virus resiste fino a tre ore, su cartone e legno 24 ore, su plastica e metalli fino a tre giorni, quindi detergere le superfici con il sapone è di grande aiuto per sconfiggere il contagio».
IL VACCINO
Lei il cellulare con cosa lo pulisce? «Il sapone va benissimo come dicevo, altrimenti alcol etilico all’80%. Vorrei aggiungere qualcosa a proposito del vaccino. In molti pensano che siamo vicini ad averne uno, ma prima di tutto servono le sperimentazioni, e chi pensa che si possano chiudere nell’arco di qualche mese sbaglia. Inoltre non è detto che si trovi un vaccino efficacie, per la Sars non è successo ad esempio. Infine, il vaccino serve per evitare la diffusione del contagio ma non per curare chi è già ammalato. Quindi ora l’imperativo ora è assoluto: stare a casa e utilizzare il sapone in maniera rigorosa».
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