Bordighera, madri che uccidono i figli: il 15% colpite da depressione post partum

Bordighera, madri che uccidono i figli: il 15% colpite da depressione post partum
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Giovedì 11 Dicembre 2014, 19:39 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 23:09
La turista russa a Bordighera ha detto di aver lasciato il figlio di dieci mesi sugli scogli e di non ricordare nulla. Un'altra madre che sopprime il sangue del suo sangue? Forse. Anzi, molto probabile. Vista l'alta percentuale di donne che, dopo il parto, vengono colpite problemi psichiatrici come la depressione.

Quella post-partum, in particolare, si riscontra nel 13-15% delle neo mamme. Ma soltanto una su quattro riceve le cure adatte. Quella della depressione dopo il parto è una condizione che può avere diverse sfumature, da uno stato, pur importante, di tristezza fino all'omicidio del proprio bambino.

Una donna su tre, secondo i dati di un convegno che si è svolto a Roma un paio di mesi fa e organizzato da Strade Onlus e Rebecca Fondazione, un terzo delle pazienti erano già malate prima della gravidanza, un terzo hanno iniziato a star male durante i nove mesi e un terzo ha avuto la diagnosi dopo il parto.

Parliamo di madri che si chiudono, che si vergognano e non hanno il coraggio di rivelare che non riescono felicemente a convivere con il loro bambino. Madri che sentono i figli come un peso enorme per via di una situazione economica o per un rapporto coniugnale molto conflittuale.

Altre concause riguardano un profondo senso di inadeguatezza del proprio ruolo, l'incapacità, in quei momenti, a provare emozioni.

In Italia non esistono centri dedicati alla patologia. Qualche mese fa, al San Camillo di Roma, è stato aperto uno sportello per sostenere le pazienti. A guidarlo, lo psichiatra Antonio Picano presidente di Strade Onlus e coordinatore del progetto Rebecca.