Quella post-partum, in particolare, si riscontra nel 13-15% delle neo mamme. Ma soltanto una su quattro riceve le cure adatte. Quella della depressione dopo il parto è una condizione che può avere diverse sfumature, da uno stato, pur importante, di tristezza fino all'omicidio del proprio bambino.
Una donna su tre, secondo i dati di un convegno che si è svolto a Roma un paio di mesi fa e organizzato da Strade Onlus e Rebecca Fondazione, un terzo delle pazienti erano già malate prima della gravidanza, un terzo hanno iniziato a star male durante i nove mesi e un terzo ha avuto la diagnosi dopo il parto.
Parliamo di madri che si chiudono, che si vergognano e non hanno il coraggio di rivelare che non riescono felicemente a convivere con il loro bambino. Madri che sentono i figli come un peso enorme per via di una situazione economica o per un rapporto coniugnale molto conflittuale.
Altre concause riguardano un profondo senso di inadeguatezza del proprio ruolo, l'incapacità, in quei momenti, a provare emozioni.
In Italia non esistono centri dedicati alla patologia. Qualche mese fa, al San Camillo di Roma, è stato aperto uno sportello per sostenere le pazienti. A guidarlo, lo psichiatra Antonio Picano presidente di Strade Onlus e coordinatore del progetto Rebecca.