Coronavirus, il primario del Grassi: «Al mare con mascherine e guanti, impossibile fare il bagno»

Coronavirus, il primario del Grassi: «Al mare con mascherine e guanti, impossibile fare il bagno»
di Mirko Polisano
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Sabato 11 Aprile 2020, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 00:35
Il trend, professor Giulio Maria Ricciuto, direttore di medicina d’emergenza della Asl Roma 3 e primario del pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia, sembra auspicarci una buona Pasqua, come si possono interpretare i dati di oggi?
«Le misure di contenimento stanno funzionando. L’errore sarebbe smettere. Occorre non vanificare tutti questi sforzi e questi sacrifici. Le pandemie non si combattono in ospedale, ma sul territorio. Tutti insieme, è un risultato della collettività»

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Cosa dobbiamo aspettarci nel breve e nel medio termine?
«Di continuare a restare a casa ancora per un po’. Come per tutte le altre epidemie anche per il coronavirus ci sarà la cosiddetta “ondata di ritorno”, basti pensare che la Spagnola né registrò ben tre. Sarà importante e fondamentale continuare a tenere alta l’attenzione e rispettare le misure di contenimento per poterla frenare. In questo modo si potranno mitigare gli effetti in attesa del vaccino o di una cura specifica che però abbia delle evidenze scientifiche».

Cosa succederà dopo il 3 maggio quando saranno previste meno restrizioni?
«Ci sarà l’inizio della ripresa, ma dovrà avvenire con calma proprio per frenare quell’ondata di ritorno di cui parlavamo. Abbiamo dati a oggi sconfortanti sulla cosiddetta “immunità di gregge”: i dati sierologici sono agli albori in questa fase, non abbiamo una efficacia di risposta. Siamo al 15-20%, per arrivare a parlare di una immunità di gregge dobbiamo raggiungere il 60%».

Nei prossimi giorni potranno riaprire alcune tipologie di negozi, come librerie e rivenditori di articoli per neonati, come valuta questo passo?

«Di sicuro un numero maggiore di negozi aperti comporterà una maggiore presenza di persone in strada ma bisogna essere responsabili. Vale sempre la regola di stare a casa e uscire solo per necessità improrogabili. Tutta la comunità scientifica su questo è concorde: non disperdiamo ciò che di ottimo è stato fatto. Il metodo Italia in questo sta funzionando».

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Quando si potrà tornare se non proprio alla normalità ma a una “simil” normalità?
«Dopo i primi di maggio, dipende dai riscontri. Dal 3 oppure dal 17, si potrà far ripartire il fondamento dell’economia ma attenzione igienizzazione delle mani, guanti e mascherine dovranno diventare un’abitudine, dovranno far parte della nostra vita quotidiana».

Saranno molti i cambiamenti che ci aspettano?
«Si dovrà concepire il lavoro in modo diverso. Bisognerà continuare a privilegiare lo smartworking mentre occorrerà ancora aspettare per la riapertura degli uffici. Dovremmo anche abituarci a tenere le distanze di sicurezza. Bisognerà anche potenziare anche alcune figure sanitarie come il medico del lavoro e il medico scolastico».

Che estate ci aspetta, si potrà andare al mare?
«Bisogna essere cauti e prudenti.
Tecnicamente sarà possibile - in estate inoltrata - andare in spiaggia ma mantenere sempre le dovute distanze tra le persone e gli ombrelloni. Bisognerà comunque indossare mascherine e guanti. Per questo sarà più difficile se non impossibile fare il bagno in mare, ancor più difficile sarà farlo in piscina. Oltre alle corrette distanze, non si dovranno registrare file all’entrata degli stabilimenti e soprattutto bisognerà rispettare le opportune misure sulle spiagge libere dove ci sono meno controlli».

 


Si potrà prendere il sole, dunque, ma con la mascherina e invece per le vacanze?
«Non si può fare una previsione precisa sui viaggi. Per viaggiare occorrerà ancora aspettare ancora». Come si vivono questi giorni in corsia e in prima linea? «Dalle nostre mascherine cerchiamo di donare un sorriso ai nostri pazienti. Ringrazio tutti quelli che lavorano in prima linea e tutta la gente che continua a esserci vicina. Sappiamo di non essere soli». 
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