Grazie a un ampio repertorio di foto e documenti, ripercorre le origini dell'eugenica e delle politiche razziali del III Reich, incentrando l'attenzione sul ruolo dei medici nel programma di sterminio dei disabili, degli Ebrei e dei Rom.
Dedica ampio spazio alle sperimentazioni mediche condotte nei campi di concentramento su soggetti umani, usati come cavie di laboratorio da Josef Mengele. Ma non manca di evidenziare come il processo di Norimberga ai medici nazisti abbia aperto la via alle riflessioni sulle tutele etiche nelle sperimentazioni umane, contribuendo così ad arrivare alle attuali disposizioni sulla bioetica medica e alla pratica del consenso informato. La mostra, curata dalla ricercatrice Silvia Marinozzi, verrà inaugurata il 5 febbraio con un evento a cui parteciperanno anche il Magnifico Rettore Eugenio Gaudio e la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (U.C.E.I.), Noemi di Segni.
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