Morbillo, da gennaio oltre 4.000 morti in Congo: è la più grande epidemia del mondo

Morbillo, da gennaio oltre 4.000 morti in Congo: è la più grande epidemia del mondo
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Mercoledì 9 Ottobre 2019, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 18:41

«La più grande epidemia al mondo di morbillo», così l'Unicef ha parlato della strage di bambini in Congo a causa del morbillo: da gennaio sono 4.096 le persone morte per il virus, delle quali il 90% è rappresentato da bimbi sotto i 5 anni di età. L'Unicef sta vaccinando altre migliaia di bambini contro il virus e sta distribuendo farmaci salvavita nei centri sanitari. Il numero di casi quest'anno è più che triplicato nel Paese rispetto al 2018. L'epidemia in Congo ha causato più morti dell'Ebola, che, ad oggi, ha ucciso 2.143 persone. Da gennaio, precisa l'organizzazione, sono stati riportati 203.179 casi di morbillo in tutte le 26 province del paese, 4.096 sono i morti. I bambini sotto i 5 anni rappresentano il 74% dei contagi e circa il 90% dei morti.

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«Stiamo combattendo l'epidemia su due fronti: prevenendo i contagi e prevenendo le morti - ha dichiarato Edouard Beigbeder, rappresentante Unicef in Repubblica Democratica del Congo -. Insieme con il Governo e i partner principali, l'Unicef sta accelerando le vaccinazioni dei bambini contro il morbillo, e allo stesso tempo sta fornendo alle cliniche medicine che possano trattare i sintomi e migliorare le probabilità di sopravvivenza per tutti quelli già colpiti dalla malattia». Questa settimana e la prossima, ulteriori 1.111 kit medici saranno distribuiti alle strutture sanitarie delle zone in cui il morbillo è più critico. I kit contengono antibiotici, sali per la reidratazione, Vitamina A, antidolorifici, antipiretici e altri aiuti per più di 111.000 persone colpite da questa malattia virale altamente contagiosa e potenzialmente letale.

 


«Stiamo affrontando questa situazione allarmante perché milioni di bambini congolesi non hanno ricevuto le vaccinazioni di routine e non hanno accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno quando si ammalano - ha continuato Beigbeder -. Inoltre, un sistema sanitario debole, l'insicurezza, la diffidenza delle comunità verso i vaccini e gli operatori che li somministrano e le difficoltà a livello logistico hanno contribuito a creare un elevato numero di bambini non vaccinati e a rischio di contrarre la malattia». Secondo l'OMS, sono raccomandate 2 dosi di vaccino contro il morbillo: inoltre, per assicurare protezione e prevenire epidemie, circa il 95% della popolazione deve essere vaccinata.

In Repubblica Democratica del Congo, la copertura vaccinale per il morbillo nel 2018 è stata solo del 57%. «Se nel futuro vogliamo evitare epidemie di morbillo di massa come questa, dobbiamo investire significativamente per rafforzare i programmi di vaccinazione nazionale della Repubblica Democratica del Congo e colmare le gravi lacune della copertura», ha concluso Beigbeder.
Il Governo della Repubblica Democratica del Congo sta pianificando il lancio della prossima campagna di vaccinazione nazionale il 22 ottobre, con l'obiettivo di vaccinare i bambini tra i 6 mesi e i 5 anni in ogni provincia. La campagna è sostenuta da diversi partner, fra cui l'Unicef, che sta fornendo i vaccini, oltre ad assistenza tecnica a livello nazionale, provinciale e locale.

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