Obesi, l'84% rifiuta il medico per dimagrire e preferisce il “fai da te”: ecco i rischi

Obesi, l'84% rifiuta il medico per dimagrire e preferisce il “fai da te”: ecco i rischi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Ottobre 2019, 22:03
 In Italia, il 62% delle persone con obesità è consapevole del fatto che l'obesità sia una malattia ma, nonostante ciò, l'84% cerca di perdere peso autonomamente e impiega mediamente sei anni per rivolgersi a un medico. Sono alcuni dei dati emersi dalla survey condotta in Italia tra circa 1.500 persone obese e 300 medici all'interno dello studio internazionale 'Action-Iò, presentato a Roma in occasione del congresso nazionale della Società italiana di medicina interna (Simi).

L'obiettivo dello studio internazionale Action-Io che ha coinvolto 11 Paesi in cinque continenti, è stato quello di identificare le percezioni, le attitudini, i comportamenti e gli ostacoli per la cura dell'obesità sia per le persone con obesità sia per i medici. Ad esempio, quasi tutti i medici intervistati (91%) riconoscono l'obesità come una vera e propria malattia, ma solo il 37% ritiene che la genetica possa rappresentare un ostacolo per la perdita di peso. 
«L'obesità è una patologia eterogenea e multifattoriale, al cui sviluppo concorrono sia fattori genetici e biologici sia ambientali - afferma Paolo Sbraccia, vice presidente Ibdo Foundation e professore ordinario di Medicina interna dell'Università di Roma Tor Vergata di Roma - L'obesità va considerata una vera e propria malattia cronica recidivante che causa molteplici complicanze disabilitanti e potenzialmente letali; tra queste il diabete tipo 2, l'ipertensione arteriosa, la dislipidemia, la cardiopatia ischemica, molti tumori specie dell'apparato gastroenterico, la sindrome delle apnee notturne, l'osteoartrite solo per citare le principali».

Un altro dato che emerge dallo studio suggerisce «che circa la metà delle persone con obesità che ha partecipato all'indagine vorrebbe perdere peso, la maggior parte (41%) perché preoccupate per la loro salute, ma nonostante stiano facendo seri sforzi, stanno ottenendo scarsi risultati da sole». È anche emerso che il 55% delle persone con obesità «vorrebbe fosse il medico a iniziare una conversazione riguardo il peso», desiderio forse ostacolato dall'idea diffusa tra gli operatori sanitari «che le persone con obesità non siano motivate a dimagrire».

«In linea con lo studio internazionale, i dati italiani rivelano che è necessario implementare le conoscenze sull'obesità, migliorando l'educazione relativa alle basi biologiche e al controllo clinico della malattia e sfidando la percezione errata che l'obesità sia sotto il controllo dell'individuo.
Inoltre, per garantire un valido percorso terapeutico, è fondamentale che il medico promuova delle conversazioni utili sulla perdita di peso, senza pregiudizi riguardo una possibile mancanza di interesse da parte della persona con obesità», conclude Sbraccia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA