Influenza 2020, vaccino last minute: «Ancora buone probabilità di non ammalarsi»

Influenza 2020, vaccino last minute: «Ancora buone probabilità di non ammalarsi»
di V. Arc.
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Gennaio 2020, 08:33

Farlo prima sarebbe stato certamente la scelta migliore, ma non è ancora troppo tardi per vaccinarsi contro l'influenza. Soprattutto per le categorie più a rischio, gli anziani e i malati cronici, e per i principali trasportatori dei virus, i bambini.
«Se ci si vaccina subito ci sono anche buone probabilità di poter beneficiare della copertura anche nel periodo di picco» conferma Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri.
Secondo gli ultimi dati dell'Istituto superiore di sanità nella prima settimana del 2020, il numero di casi stimati è pari a circa 286 mila, per un totale, dall'inizio della sorveglianza, di circa 1 milione 877 mila casi. O forse anche di più, considerato che non tutti i medici e i pediatri hanno inviato i dati. In ogni caso i numeri sono destinati a salire. Il picco, infatti, deve ancora arrivare ed è previsto per fine gennaio, in linea con gli anni precedenti.

Influenza, sos pronto soccorso: ferma un'ambulanza su due


IL RITARDO
«Immunizzarsi adesso, anche se si è in ritardo, significa proteggersi certamente per tutto il mese di febbraio e la prima metà di marzo - aggiunge Biasci - Visto che il vaccino impiega all'incirca due settimane prima di garantire la copertura dai virus influenzali non è escluso che chi si immunizzerà nei prossimi giorni potrà beneficiare della copertura nel periodo in cui i contagi raggiungono il picco». L'invito alla vaccinazione «tardiva» è rivolto a tutti. È bene ribadirlo: «Il vaccino è l'unica arma che abbiamo per proteggerci dal virus influenzale», sottolinea il pediatra. L'invito è rivolto in particolare ai bambini e agli anziani. «I bambini sotto i sei anni perché sappiamo che hanno un rischio di ammalarsi di influenza ben 8 volte superiore rispetto agli adulti, a causa sia del sistema immunitario ancora poco maturo e sia per il fatto che frequentano luoghi chiusi, come asili e scuole», spiega Biasci. «Inoltre, i più piccoli dovrebbero essere vaccinati anche per proteggere la propria famiglia, nonni compresi».

IN CASA
Perché se un anziano non vaccinato può sfuggire all'influenza limitando i contatti con l'esterno, cosa che comunque non garantisce affatto l'immunità, è disarmato nel caso in cui il «pericolo» entra in casa. Come può succedere quando i nonni incontrano i nipotini, di cui molti anziani si prendono cura abitualmente. Dal canto loro gli over 65 dovrebbero vaccinarsi per tutelare se stessi da eventuali complicazioni (pensiamo alla polmonite), purtroppo molto diffuse in questa fascia della popolazione.
Così come i malati cronici (cardiopatici, diabetici, immunodepressi) gli anziani, che molto spesso presentano anche comorbidità, hanno un aumentato rischio di finire in ospedale a causa dell'infezione.

GLI OBIETTIVI
Eppure, stando agli ultimi dati, solo 1 ultra 65enne su 2 e un malato cronico su 5 si vaccina contro l'influenza, nonostante sia gratis. Siamo lontani dagli obiettivi di copertura indicati nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019. A oggi la copertura è del 53 per cento nel segmento ultra 65enni, laddove l'obiettivo minimo è il 75 per cento e il 95 per cento l'obiettivo ottimale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA