«Non possiamo permetterci di perdere neanche un minuto - avvertono - Governo e Regioni devono muoversi ora per riuscire in tempo a stanziare i fondi e provvedere alle scorte necessarie di vaccino antinfluenzale e anti-pneumococco». «Siamo consapevoli che l'emergenza Covid-19 abbia costretto l'intera struttura di sanità pubblica del territorio nazionale e il personale sanitario a concentrare gli sforzi e le attività nella gestione dell'emergenza - affermano Scotti e Gaudioso - Tuttavia è altrettanto opportuno uno sforzo di programmazione con provvedimenti che possano assicurare un efficiente svolgimento della prossima campagna di prevenzione vaccinale contro l' influenza e lo pneumococco».
Il rischio concreto è di trovarsi a ottobre con scorte insufficienti di vaccini, ammoniscono, ripetendo così «l'esperienza drammatica dei dispositivi individuali di protezione nei giorni più caldi della pandemia» di Covid-19. «Il nostro Paese non possiede strutture produttive in grado di renderci autonomi nella produzione di vaccini con la conseguenza di non poter fronteggiare, con una produzione interna, una possibile carenza vaccinale», sottolinea Scotti. E «su questo - aggiunge Gaudioso - si innesta anche l'attuale stop alle vaccinazioni sopra i due anni in diverse Regioni o in singole Asl. È invece fondamentale continuare in questa azione di prevenzione, per evitare che queste malattie si ripresentino, portando ulteriori danni».
La partita si gioca anche sul piano economico, osservano i due segretari, visto che la maggiore richiesta di vaccini andrà finanziata non solo con i fondi ordinari delle Regioni, ma anche con fondi straordinari messi a disposizione dal Governo. «Soldi che - precisa Scotti - possono essere reperiti nei fondi destinati alla Protezione Civile.
Sarebbe opportuno procedere con un provvedimento ad hoc - propone il numero uno della Fimmg - per consentire l'acquisto del surplus di vaccini proprio con parte delle somme che in questo momento sono destinate alla Protezione Civile per fronteggiate l'emergenza. Solo muovendoci oggi saremo capaci di non farci trovare scoperti a ottobre. Ignorare il problema sarebbe un grave errore, uno sbaglio che francamente non possiamo permetterci».
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