Zika, allarme per i contagi: «Possibili 4 milioni di casi»

Zika, allarme per i contagi: «Possibili 4 milioni di casi»
di Carla Massi
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Venerdì 29 Gennaio 2016, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 17:44

Il primo allarme ad aprile scorso. Migliaia di casi contagiati dal virus Zika in Brasile. Oltre 3500 i bambini nati tra ottobre e dicembre 2015 in Sudamerica colpiti da microcefalia, il danno cerebrale causato dall’infezione veicolata dalle zanzare. Ieri l’annuncio dell’Oms: attendiamo 3-4 milioni di casi nelle Americhe perché la popolazione non è immunizzata. 

«La malattia - fa sapere il Direttore generale dell’Oms Margaret Chan - si diffonde velocemente, in modo esplosivo». Repentino l’intervento della Casa Bianca: «Il rischio che i virus si espanda negli Stati Uniti è comunque basso. La preoccupazione può crescere con l’innalzamento delle temperature».

LA CIRCOLARE
Dall’allerta mondiale, all’organizzazione di ogni singolo Paese. E’ di ieri, da noi, la decisione del Centro nazionale sangue di evitare le donazioni da parte di chi ha viaggiato in America Latina, Caraibi (Cuba esclusa), Capo Verde, Thailandia, Indonesia, isole del Pacifico nei 28 giorni successivi al rientro in Italia. Il resto delle precauzioni si leggono in una circolare del ministero della Salute del 21 gennaio per chi viaggia nelle zone ad alta concentrazione infettiva. «Dal momento che le zanzare Aedes - si legge tra l’altro nel documento - pungono di giorno, si raccomanda a chi dorme durante il giorno, soprattutto i bambini o malati anziani, di riposare sotto zanzariere trattate con o senza insetticidi». In Italia fino ad ora si contano solo quattro casi di persone che sono state scoperte positive al virus Zika durante la scorsa primavera, al ritorno da un viaggio in Brasile.
 
Gli stessi specialisti dell’Oms se da una parte mostrano preoccupazione per il dilagare della malattia dall’altra parlano di «un’infezione lieve, tranne che per le donne in gravidanza». Negli ultimi mesi, in Brasile, sono stati contati migliaia di casi di microcefalia fetale in bambini nati da madri che sono state infettate. Un danno neurologico irreversibile in grado di compromettere l’aspetto cognitivo ma anche la sopravvivenza del nascituro. La spiegazione scientificamente più accreditata dell’alto numero di bambini con gravi problemi al cervello, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, si riferisce proprio alla presenza del virus nell’organismo delle donne in attesa. «Il virus - è l’analisi degli infettivologi Oms - è stato diagnosticato nel cervello dei neonati morti per microcefalia ed anche nel liquido amniotico. Ci sono forti evidenze di un’associazione tra Zika e il danno fetale». L’unico vero rischio per la popolazione. Una certezza: il virus non rimarrà nelle Americhe. Ma il suo “viaggiare” è legato, a differenza di Ebola, ad un mezzo di trasmissione come è la zanzara Aedes. 

Ad oggi i casi da virus Zika sono stati identificati in 23 Paesi ma, come ha annunciato l’organizzazione sanitaria mondiale, presto il contagio supererà altri confini. Si teme che Zika vada a sovrapporsi a Dengue (anche in questo caso è la zanzara che fa da trasmettitore del virus). Uno dei Paesi sotto la lente per questo è la Cina. Un’ipotesi per fermare questa sinergia infettiva: «Si sta studiando come modificare le zanzare con un batterio antivirus» annuncia Giuseppe Ippolito Direttore scientifico dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma.

L’APPELLO
Il legame tra l’agente virale e l’alto numero dei neonati con danno neurologico ha portato al rimodellamento dell’identikit di Zika. Fino a meno di un anno fa una minaccia lieve, oggi un autentico allarme. Al quale, pur con qualche resistenza, devono “piegarsi” anche i Paesi che ora, proprio ora, non vorrebbero certo veder ostacolato il turismo. La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, dopo aver schierato anche l’esercito in strada per combattere il virus (lì si contano 1,5 milioni di casi) ha rivolto un appello ai principali leader religiosi con lo scopo di coinvolgere chiese cattoliche ed evangeliche nella lotta contro le zanzare. Oggi maxi pulizia negli edifici di Brasilia. I dipendenti pubblici avrebbero ricevuto l’ordine di disinfestare tutti gli ambienti da potenziali focolai larvali. Nella regione del Sambodromo, dove andranno in scena le sfilate del Carnevale che inizierà il 5 febbraio, sono state fatte nuove ispezioni. Controlli raddoppiati anche nella Cidade do Samba (dove vengono realizzati i carri allegorici) e nelle varie scuole di samba sparse per la metropoli. 

Numerose compagnie aeree che operano voli nelle zone più colpite da Zika in America Latina stanno offrendo ai loro passeggeri di annullare o posticipare i loro viaggi.

Soprattutto se si tratta di donne in gravidanza.

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