Il governo è stato rappresentato dal sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, che ha letto il messaggio di Mattarella, dal rappresentante permanente presso la Ue, Carlo Calenda, e dall'ambasciatore in Belgio, Vincenzo Grassi. Al fianco dei genitori di Patricia, Gaetano e Salvatrice, del figlio Jonathan, dell'ex marito Christophe e delle decine di membri di una grande famiglia di italiani emigrati in Belgio negli anni '50, c'erano anche la vicepresidente della Commissione europea, Kristalina Georgieva che ha assicurato il sostegno finanziario alla famiglia fino al completamento degli studi universitari del 19enne Jonathan.
«Nel mondo l'odio e la crudeltà gridano molto forte. La bontà conta di più, ma è silenziosa. È fondamentale amplificare la voce della bontà» ha detto Georgieva, sottolineando che «Patricia faceva parte anche della nostra famiglia» perchè «è stata con noi sin dal 1990 in diverse agenzie delle istituzioni europee e quando abbiamo avuto la notizia della sua perdita i nostri cuori hanno cominciato a sanguinare».
«Dio non è insensibile alla sofferenza dell'uomo, al contrario è scandalizzato dalla morte», ha detto nell'omelia padre Emmanuele De Ruyver, ricordando che «il nostro Venerdì Santo quest'anno a Bruxelles è stato il 22 marzo, quando le tenebre sono scese sul nostro Paese». Ed ha citato le parole di papa Francesco: «L'oscurità e la paura non devono chiudere gli occhi dell'anima e prendere possesso del cuore».
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