Diabete, il glucosio si misura senza pungersi il dito, basta un piccolo sensore

Diabete, il glucosio si misura senza pungersi il dito, basta un piccolo sensore
di Carla Massi
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Martedì 28 Ottobre 2014, 23:11 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 22:32
ROMA Un sensore grande come una moneta e un microago di plastica, che misura il glucosio senza doversi pungere il dito. Un controllo mininvasivo con con minimo impatto estetico e psicologico e che per funzionare non richiede calibrazione.
Il sensore è progettato per rimanese applicato al corpo (si applica sulla parte posteriore del braccio) fino a 14 giorni e può essere indossato anche per nuotare, fare la doccia o qualunque attività fisica. Il lettore passato sul sensore rileva il valore glicemico in maniera indolore e veloce, in meno di un secondo, anche attraverso gli indumenti. I dati del glucosio vengono poi visualizzati in modo chiaro e intuitivo sul touch screen a colori.

E' FreeStyle, frutto della ricerca Abbott, composto da un sensore da indossare e da un lettore (www.freestylelibre.it). «Misurazione costante, indolore, automatica è una evoluzione dei sensori disponibili - spiega Emanuele Bosi del dipartimento di Endocrinologia e diabetologia dell'università San Raffaele di Milano - Questo sistema apre una nuova era nel monitoraggio della glicemia poiché consente di controllare facilmente i livelli di glucosio sfruttando una tecnologia avanazata con sensori da insossare, senza usare lancette e senza pungere il dito. Un dispositivo che permette alle persone con diabete e ai medici di comprendere meglio il profilo glicemico e attuare le migliori strategie terapeutiche per la gestione della malattia».

I valori rilevati dal sensore vengono elaborati grazie all'Ambulatory Glucose Profile, un software che riassume statisticamente i dati standardizzati della glicemia e li visualizza graficamente. «In Italia, per un diabetico su due la puntura del dito è un buon motivo per non testarsi e che la maggioranza delle eprsone con diabete non misura regolarmente la glicemia, con il risultato che va incontro a crisi ipoglicemiche tre volte di più di chi si controlla regolarmente e viene ospedalizzato il doppio delle volte con un costo a carico del servizio sanitario del 66%», aggiunge Salvatore Caputo, presidente di Diabete Italia.