«Il calore è il principale fattore di stress nelle corse - spiega Ferguson - e le donne hanno naturalmente una temperatura corporea elevata durante una certa fase del ciclo mestruale. L'idea errata era che si sarebbero potenzialmente affaticate più rapidamente e avrebbero potuto rappresentare un rischio per la sicurezza di altri conducenti, ma secondo quanto emerge dal nostro lavoro così non è». Ferguson ha affermato che la struttura dell'auto, che si tratti di una cabina di guida chiusa o aperta, era un potenziale fattore di stress fisiologico più elevato in entrambi i gruppi di conducenti rispetto a qualsiasi cambiamento ormonale.
«Guidare la macchina da corsa è altrettanto stressante per i piloti di sesso femminile e maschile - conclude Ferguson - ma poiché le donne continuano a gareggiare e non è provato che facciano più fatica, questo potrebbe potenzialmente dare loro un vantaggio sugli uomini». Diversi sono gli esempi di donne nella storia dell'automobilismo: in Italia, pioniere sono state Maria Teresa De Filippis e Lella Lombardi, che fu la seconda donna a guidare una monoposto di Formula 1, l'unica anche (erano gli anni '70) ad arrivare in zona punti nonché quella che disputò più Gran Premi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA