Sigaretta elettronica, il problema è nel liquido: «Utilizzare solo prodotti autorizzati»

Sigaretta elettronica, il problema è nel liquido: «Utilizzare solo prodotti autorizzati»
di Valentina Arcovio
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Mercoledì 11 Settembre 2019, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 08:35

Svapare o fumare, questo è il dilemma. O almeno lo è per gli svapatori italiani, specialmente dopo le allarmanti notizie che arrivano dagli Stati Uniti. Oltreoceano il numero delle morti collegate presumibilmente alla sigaretta elettronica è arrivato a 5, mentre sono stati segnalati oltre 450 possibili casi di malattia polmonare legata allo svapo. Per di più qualche giorno fa la Food and Drug Administration ha accusato la Juul, nota casa produttrice di sigarette elettroniche più diffuse tra i giovani, di aver promosso illegalmente le sigarette elettroniche sostenendo la loro innocuità. Non hanno aiutato a fare chiarezza neanche tutti quegli studi che periodicamente vengono diffusi a volte a sostegno delle e-cig e altre volte contro.

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I RISULTATI
La verità, tuttavia, è che sappiamo ancora poco sugli effetti dello svapo. Ma quel poco che sappiamo ci suggerisce un primo dato importante: se usata bene, la sigaretta elettronica fa meno danni della classica bionda. La Public Health England, la massima autorità in tema di salute pubblica nel Regno Unito, sostiene ad esempio che le sigarette elettroniche risultano essere almeno il 95% meno dannose delle sigarette tradizionali.

Questo perché le sigarette elettroniche permettono di evitare il catrame e i molti gas tossici contenuti nel fumo tradizionale. Uno studio pubblicato nel febbraio del 2017 sulla rivista Annals of Internal Medicine ha per la prima volta confermato che l'abbandono della sigaretta tradizionale a beneficio di quella elettronica comporta a distanza di soli sei mesi una riduzione significativa delle sostanze cancerogene presenti nell'organismo.

Quello che invece sta succedendo negli Usa sembra più legato al particolare utilizzo delle e-cig. «Nella maggior parte dei casi i consumatori interrogati hanno riferito di aver caricato le sigarette elettroniche con liquidi contenenti THC, il principio attivo della marijuana», commenta Fabio Beatrice, direttore ORL e Centro Antifumo Ospedale San Giovanni Bosco di Torino che aggiunge: «Un uso improprio di un device elettronico con l'inalazione di sostanze stupefacenti o di altra pericolosa natura espone ovviamente a gravi rischi per la salute legati alla natura stessa delle sostanze e non della modalità con cui vengono inalate».

Oltreoceano sembra diffusa l'abitudine tra gli svapatori a creare da sé le miscele da inserire nel dispositivo elettronico. Il fai da te in questo caso può essere letale. «Non ci sono segnalazioni di polmoniti o problemi di tossicità nei soggetti che utilizzano aromi e liquidi con nicotina del mercato legale», conferma Massimiliano Mancini, Ceo di FlavourArt, azienda made in Italy che produce liquidi per la sigaretta elettronica. «Si tratta infatti di prodotti soggetti ad una severa legislazione, creati in laboratori caratterizzati dalle più restrittive norme di Good Manufactoring Practice e soggetti a controlli di qualità», aggiunge.

I POLMONI
Tuttavia, la sigaretta elettronica non può essere considerata innocua. Ci sono ancora molti dubbi sugli effetti dei liquidi sulla salute, specialmente a lungo termine. Un recente studio del Baylor College of Medicine suggerisce che i vapori delle e-cig possano compromettere sulla funzione polmonare. Ma i test sono stati condotti sui topi e dunque sono da prendere con le pinze. Infine, è da chiarire la loro efficacia nello smettere di fumare. Anche in questo caso ci sono studi contrastanti: alcuni dicono che le e-cig siano un primo passo contro il vizio del fumo, altri invece sostengono che con le sigarette elettroniche si passi da un vizio all'altro.

 

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