I ricercatori del Dipartimento ingegneria elettronica, lavorano da quindici anni allo sviluppo di tecnologie per la realizzazione di elettronica su plastica e all'utilizzo di tecnologie per sviluppare una famiglia di sensori flessibili e ultra-sensibili capaci di rilevare parametri di interesse biomedico. Caldo, freddo, pressione, elasticità. «Stiamo cercando di riprodurre con i nostri dispositivi il comportamento della pelle, obiettivo difficile considerando la straordinaria complessità del più esteso organo del corpo umano. Replicare la nostra pelle e crearne una artificiale - dice il professor Cosseddu - e' un processo che considera varie problematiche. Ci sono vincoli di tipo funzionale, poichè è necessario realizzare dei sensori in grado di rispondere a differenti stimoli, specie meccanici e termici». La pelle artificiale ha il diametro medio di un capello umano ed e' possibile trasferirla su qualsiasi superficie come veri e propri tatuaggi". Andrea Spanu, in prima fila nell'ottimizzazione dei sensori, spiega, che «i tatuaggi sensorizzati potrebbero essere integrati su protesi artificiali al fine di conferire alle stesse una sensibilità simile a quella di un arto reale, o, in prospettiva, trasferiti sulla pelle per la rilevazione, oltre che di pressione e temperatura, di importanti parametri biomedici quali per esempio il livello di stress o l'attività elettrica muscolare e cardiaca».
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