La Galleria Alberto Sordi di Roma riparte con lo store Uniqlo: «Dialogo con realtà locali»

Domani l’opening e sono in agenda eventi speciali anche nel fine settimana

La Galleria Sordi di Roma riparte con lo store Uniqlo: «Dialogo con realtà locali»
di Valeria Arnaldi
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 01:25 - Ultimo aggiornamento: 01:26

Una mappa di luoghi da visitare, dalle chiese ai musei, dalle botteghe artigiane alle osterie, per sollecitare anche la curiosità di chi abita nell’Urbe. Grafiche speciali create da artisti nati o residenti nella Capitale. E collaborazioni con partner locali. C’è la romanità, come sentimento e valore, nel cuore del grande store che Uniqlo domani inaugurerà in via del Corso, alla Galleria Alberto Sordi, mettendo in mostra la sua idea di stile e la filosofia del LifeWear, incentrata sulla realizzazione di capi che migliorino la vita di chi li indossa. Primo indirizzo del brand nella Capitale, lo store, 1300 metri quadrati su tre livelli, vedrà impegnati 120 dipendenti, in gran parte romani. Per l’apertura, sono previsti una colazione firmata dal pastry chef Fabrizio Fiorani (per i primi 500), ed eventi, anche nel weekend. «Attraverso un network variegato di collaborazioni con artisti, artigiani, negozi e luoghi di ritrovo, siamo riusciti a capire cosa significa essere romani e a raccontare al meglio la nostra filosofia LifeWear», dice Mark Barnatovic, Coo Uniqlo Italia. 

IL PROGETTO 

Il lavoro per lo store è durato un anno, proprio per creare un dialogo solido con la città. «La prima fase è stata dedicata all’approccio alla romanità – spiega Alessandro Poggi, Head of Marketing and pr di Uniqlo Italia – Insieme a Romadiffusa abbiamo creato una mappa, con venticinque punti di interesse vicini al negozio, per stabilire la connessione con il territorio e invitare a scoprire luoghi meno noti». Il focus narrativo è Roma Segreta. «Ciò si associa al contrasto alla Disneyfication, processo in atto in molte città per cui i centri storici non sono più “vissuti”. Noi vogliamo fare l’opposto, dando strumenti anche ai romani per conoscere meglio l’Urbe». L’iter va dalla litografia Bulla, fondata nel 1818, alla cappelleria di Patrizia Fabri, dal Marmoraro fino alla Fondazione Nicola del Roscio. Senza dimenticare l’Accademia nazionale di San Luca, la Fontanina degli Innamorati, che per tradizione regala la magia del “per sempre” alle coppie che bevono la sua acqua, e molto altro. «Abbiamo ideato Romadiffusa con l’obiettivo di modificare la percezione della città e mettendo in rete la Roma contemporanea e le sue correnti creative – affermano Sara D’Agati e Maddalena Salerno, fondatrici Bla Studio - Lo facciamo mappando area per area alla ricerca delle realtà più autentiche». La “narrazione” del legame del brand con Roma passa anche per The Flight Crossing Project, mostra organizzata con Perimetro, fino al 28 aprile in Galleria, con gli scatti di Benedetta Ristori, romana, e Ulysses Aoki di Tokio, che per sette giorni hanno vissuto l’uno nella città dell’altra. 

LA PERSONALIZZAZIONE 

Intanto, lo stile.

Cuore dell’inaugurazione – e non solo – le grafiche da indossare. Uniqlo presenta per la prima volta in Italia, UTme!, servizio di personalizzazione delle T-shirt con lavori di artisti romani o che vivono in città, da Simone Legno, noto come mente creativa di Tokidoki, a Cecilia Sammarco e Giulio Castagnaro. «Legno propone una rilettura pop dell’Urbe, Sammarco una visione stilizzata di Roma antica, Castagnaro gioca sui piatti tipici – dichiara Poggi - E punteremo sulla romanità anche per le prossime stagioni, coinvolgendo altri artisti, pure emergenti, per dare loro opportunità, come facciamo ora con Jacopo Truffa, selezionato tramite call». Una questione di immagine, look e filosofia. «Questo è il nostro modo di raccontare il LifeWear e spiegare perché andrebbe adottato come abbigliamento - prosegue – all’interno del negozio avremo anche uno spazio dedicato alla riparazione, Re.Uniqlo Studio. Vogliamo che i capi durino, quindi li ripariamo se si può, per farli vivere il più a lungo possibile. Abbiamo avviato una collaborazione con il laboratorio Le Tre Sarte per offrire servizi su misura e di personalizzazione». Previste patch di Sammarco e ricami. 

«Usiamo il Sashiko, tipo di rammendo usato in Giappone, dove la riparazione è anche un modo per dare valore all’oggetto. Faremo workshop ad hoc. Si parla tanto di sostenibilità, in questo modo si fa. Lifewear significa fare solo prodotti che davvero migliorano la vita delle persone ed evitando sprechi», dice Poggi. E ancora, «La parola Mottainai in Giappone rimanda all’idea di non sprecare. È così che si dona valore alle cose». In materia di guardaroba, grande spazio sarà dedicato al lino. In primo piano, da domani, la nuova collezione in collaborazione con JW Anderson. Riflettori puntati anche su quella con Ines de la Fressange, che chiude dieci anni di percorso. Bene la linea Airism per consentire di stare freschi. Poi, l’installazione del flower designer Dylan Tripp e molto ancora. Ma già si guarda avanti. «Dopo Roma, il 2 maggio a Portanuova aprirà il secondo store milanese Portanuova – annuncia Poggi – Vogliamo concentrarci sulle realtà in cui siamo presenti per rendere il legame sempre più solido». 
 

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