Tumori a Roma, il piano per gli ospedali per rafforzare la lotta contro il cancro

Da Cittadinanzattiva un programma per rafforzare il sistema di lotta al cancro

«In rete contro i tumori». Il piano per gli ospedali per rafforzare la lotta contro il cancro
di Giampiero Valenza
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Lunedì 13 Maggio 2024, 23:55

Ospedali hub e spoke, una più forte rete tra medici e infermieri e la telemedicina. Sono questi alcuni dei pilastri del Piano per la lotta ai tumori nel Lazio che sta definendo Cittadinanzattiva e che potrebbe arrivare entro le prossime settimane sul tavolo del presidente della Regione Francesco Rocca. Un pacchetto di iniziative sul quale il segretario regionale dell’associazione Elio Rosati, dice che c’è stata una «comunione di intenti». «Abbiamo lavorato con tutte le dieci Asl della Regione, con i medici e i farmacisti», dice. E rilancia quanto l’oncologo Francesco Cognetti, coordinatore del Forum delle società scientifiche e dei clinici ospedalieri e universitari italiani e presidente di Foce, la confederazione degli oncologi, dei cardiologi e degli ematologi, aveva lanciato sulle colonne del Messaggero nei giorni scorsi.

«La proposta del professor Cognetti è quella di adottare un sistema hub e spoke dove il paziente venga presa in carico da una equipe multidisciplinare e multiterritoriale in grado di seguire ogni momento del percorso di cura privilegiando per la parte operatoria poche e selezionate strutture con caratteristiche professionali e strumentali importanti. Mentre il resto delle strutture avrebbe un ruolo sussidiario di rete territoriale e di servizio di “prossimità” profilando un riassetto più rispondente ai reali bisogni clinici dei pazienti». «Il professor Cognetti, per la sua storia ed estrazione, giustamente pone una serie di questioni dal lato e sul punto “operatorio” che meritano tutte una seria, attenta e coerente valutazione - prosegue - Cittadinanzattiva Lazio ritiene che il punto nodale della costruzione delle reti oncologiche nella nostra Regione, e non solo, sia un elemento necessario, urgente e imprescindibile. I numeri dell’impatto dei tumori sulla popolazione, il tema della educazione sanitaria con corretti stili di vita, il fronte della prevenzione in ambito oncologico, la presa in carico e i relativi percorsi di cura oggi sono questioni urgenti».

In regione, secondo numeri rielaborati dall’associazione, vengono individuati 34.500 nuovi tumori ogni anno e avvengono 42.017 ricoveri. Ma 12.765 diagnosi di cancro sono «“casuali” scoperte nei pronto soccorso».

GLI SCREENING

La Regione invita a partecipare alle campagne di screening praticamente tutti i laziali nelle fasce più a rischio, ma le percentuali di partecipazione sono sempre basse: ad aderire, il 37,37% delle donne contattate per la lotta al cancro della mammella, il 16,9% degli uomini e delle donne per il controllo contro il tumore del colon retto. Segno che le persone ne sottovalutano l’importanza.

COSA PREVEDE

Il piano che Cittadinanzattiva presenterà prevede un «ridisegno della rete tra ospedale e territorio con quattro aspetti: la prevenzione, la presa in carico, il trattamento e poi il follow up». L’obiettivo è fare in modo che tutti «possano avere ottimi standard di cura». Quindi, chi ha uno specialista distante decine - se non centinaia - di chilometri dall’ospedale di riferimento, può rimanere in connessione con gli ospedalieri proprio grazie alla connessione in rete. «Non ci devono essere solo i clinici ma anche gli infermieri della casa della comunità - conclude Rosati - Attendiamo un incontro con il Presidente Rocca per spiegare questo modello pensato con gli operatori del Lazio. Paghiamo il prezzo di anni di mancata organizzazione di una rete. Speriamo possa prendere in considerazione il nostro piano».

giampiero.valenza@ilmessaggero.it

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