E dopo gli avvistamenti (e catture) dei serpenti, nella Capitale proseguono le segnalazioni di nidi di Vespa orientalis. L’ennesimo caso arriva - ancora una volta da Monteverde, nello stesso quartiere dove, a distanza di un anno, è stato individuato un altro nido. I fenomeni piovaschi che si sono diffusi ampiamente nel mese di maggio e nel corso delle prime settimane di giugno hanno spinto tutti gli imenotteri - api comprese - a trovar un luogo dove ripararsi e costruire i propri alveari. Le vespe, in particolare, sono considerate molto pericolose rispetto ad altri insetti poiché il loro veleno è epatotossico ed emolitico.
I FATTI
Il continuo viavai di vespe all’interno della sua abitazione - al quinto piano di una palazzina nel quartiere Monteverde - ha costretto la signora Paola a chiedere aiuto.
NELLA CAPITALE CRESCE L'ALLERTA RIFIUTI
Dai cinghiali ( ancora presenti) ai topi, fino ai serpenti: il numero di animali avvistati a Roma è davvero alto. Spesso si vedono rovistare tra i cumuli di rifiuti abbandonati lungo le strade romane alla ricerca di cibo. Le temperature torride dei giorni scorsi - con punte di 40 gradi in diverse città italiane - hanno comportato un aumento di immondizia al di fuori dei cassonetti già strapieni. «Le risorse alimentari sotto forma di rifiuti hanno fatto crescere il numero di questi insetti. Agosto, poi - aggiunge Lunerti - è un mese terribile per Roma: in molti partono e alcune situazioni vengono sottovalutate. Per ora stiamo togliendo nidi nella media, ma ci aspettiamo a settembre una situazione molto più impegnativa con nidi ancora più grandi degli attuali». «Il picco assoluto dovrebbe arrivare tra la fine del prossimo mese e gli inizi di ottobre. Le vespe - a causa dei temporali dei mesi scorsi - hanno avuto 30 giorni di ritardo nella costruzione del nido. Se l’autunno sarà ancora caldo questi imenotteri li ritroveremo ancora fino al mese di novembre. Uno sviluppo a macchia di leopardo con una forte concentrazione nella zona di Monteverde».