Se da una parte i richiami per il vaccino anti-Covid della Pfizer sono al sicuro dall'altra c'è una componente di medici, collaboratori, liberi professionisti del settore sanitario che rischia di non esser vaccinato nelle prossime settimane. Si tratta dei liberi professionisti della medicina che lavorano privatamente senza contratti con Asl o aziende ospedaliere pubbliche. «Per ora sono 7 mila medici - fa di conto il presidente dell'Ordine Antonio Magi - su Roma e provincia di cui abbiamo raccolto le adesioni per le vaccinazioni a fronte di un totale di 12mila professionisti». Unendo anche quelli del resto del Lazio, la cifra sfiora le diecimila unità. A questi, poi, si aggiungono collaboratori (segretarie in primis) e dipendenti amministrativi anche degli ospedali.
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Lo scenario
Domani o al più tardi martedì mattina la Regione Lazio aprirà gli scatoloni della Pfizer e solo allora saprà se nei fatti le dosi previste sono state consegnate per intero o se invece i sieri sono in numero inferiore. C'è comunque almeno una rassicurazione da fare per il breve periodo: le seconde somministrazioni del vaccino anti-Covid non sono a rischio anche a fronte del fatto che la Regione ha provveduto a creare una scorta del 30% sulle prime consegne e questo servirà a compensare le eventuali mancanze nelle prossime due settimane. Vale sia per il personale medico infermieristico che ha iniziato ad essere vaccinato subito dopo Natale che per gli over 80 ricoverati negli ospedali su cui il calendario previsto fino a fine gennaio - rassicurano dalla Regione - andrà avanti.